La proposta di aumentare, su base
volontaria, l'età pensionabile dei medici ospedalieri ed
universitari a 72 anni per sopperire alla cronica mancanza di
medici in Italia è "un rattoppo" rispetto a un problema "che non
può essere gestito attraverso soluzioni provvisorie, temporanee
ed inadeguate". Lo chiede una raccolta firme, già sottoscritta
da 1.500 professionisti, lanciata da 'Women for Oncology Italy',
associazione di donne oncologhe. "La carenza di personale medico
in pianta stabile deriva, non solo dalla scarsa ed insufficiente
pianificazione del reale fabbisogno, ma anche dal continuo
dissanguamento del servizio pubblico da parte degli stessi
medici, esasperati da condizioni di lavoro pesanti,
ulteriormente messi alla prova dalla pandemia, da stipendi
inadeguati e non aggiornati", spiega la petizione. Se a questo
si aggiunge "la mancanza di progressione di carriera in quasi
tutti gli ambiti lavorativi, ci si rende conto della
insoddisfazione crescente che ha ormai raggiunto livelli di
guardia". Per tutti questi motivi, molti lasciano la
professione, altri si trasferiscono all'estero, altri ancora
abbandonano il pubblico per lavorare nel privato. "Riteniamo -
si legge - che questo provvedimento non risolva le rilevanti
problematiche esistenti, ma rischia fortemente di acuirne
ulteriori: bloccherebbe il fisiologico turn-over del personale
medico, già estremamente carente nel nostro Paese,
procrastinando l'assunzione di nuovi, giovani medici;
impedirebbe per i prossimi anni progressioni di carriera nelle
fasce di età compresa tra 40-50 anni e oltre, esasperando
ulteriormente il senso di frustrazione in atto; non risolverebbe
le criticità dei turni di guardia notturna e festiva, da cui la
maggior parte dei settantenni sono esonerati". La proposta
andrebbe pertanto "rivista con dei correttivi per superare
queste criticità", conclude la petizione.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA