"Ormai siamo alla frutta. Con la
chiusura degli impianti, muoiono intere vallate montane". E'
sconsolato Alessandro Perron Cabus, amministratore delegato
della ViaLattea, il secondo comprensorio sciistico più grande
d'Italia con 243 piste per un totale di 400 chilometri. "Non
sappiamo più cosa dire: per cinque volte ci hanno rimbalzati -
ricorda -, per cinque volte ci hanno illusi, adesso non ci
crediamo più".
Perron Cabus ha partecipato al flash mob 'Il Mondo della Neve
si Unisce', ieri, al Campetto Clotes di Sauze d'Oulx, una delle
sette località piemontesi su cui si estende la Vialattea. "Per
noi è una stagione persa al 100%. Dal 12 marzo dello scorso anno
non abbiamo ancora visto un ristoro, c'è una confusione immensa,
non riusciamo a capire cosa succederà domani, siamo veramente
disperati", osserva l'amministratore delegato del comprensorio.
"La decisione di bloccare l'apertura degli impianti è sintomo
di una incompetenza incommensurabile - sostiene il sindaco di
Sauze d'Oulx, Mauro Meneguzzi -. Che la ViaLattea debba essere
chiuso a 6 ore dalla riapertura non è assolutamente accettabile.
Non ci possono fermare in questa maniera. È veramente offensivo.
E la gente di montagna, solitamente mite e silenziosa, questa
volta ha il dovere di far sentire la sua voce a Roma: la
montagna non è un giocattolo, è industria del turismo, famiglie
e lavoro, e merita rispetto".
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