"Solo la forte volontà di tutta
la filiera del mondo della Comunicazione di trovare definizioni
più precise degli ambiti nei quali opera, con nomenclature
comuni, con compiti e responsabilità esplicitate in maniera
coerente tra tutti gli attori, darà le auspicate prospettive di
crescita ai numerosi professionisti a tutti i livelli che vi
operano". Lo ha sostenuto il presidente dell'Osservatorio per la
Comunicazione di Impresa di Confindustria Piemonte, Raoul Romoli
Venturi, nel corso del dibattito sul nuovo profilo del
comunicatore professionale che si è svolto al Pala Alba
Capitale.
"I Consigli di Amministrazione fino agli anni Novanta erano
per larga parte composti da esperti giuridici, dagli anni
Ottanta hanno preso piede i fiscalisti, negli anni Venti del
nuovo secolo potrebbero essere accolti i comunicatori
professionali, vista l'importanza che ha oggi la comunicazione -
ha aggiunto - ma la professione deve fare un grande sforzo nel
dare ordine alle definizioni dei ruoli, delle competenze e delle
responsabilità. Nel mondo delle imprese tutti conoscono gli
ambiti ricoperti da Ceo, Cfo o Cmo, pochi sono in grado di
rispondere con certezza sulle definizioni delle competenze e del
ruolo ricoperti da un Cco".
Dopo i saluti istituzionali del presidente di Confindustria
Cuneo, Mauro Gola, e del presidente di Confindustria Piemonte,
Marco Gay, e l'intervento di Raoul Romoli Venturi, c'è stato un
dibattito tra le Associazioni Professionali, Ferpi e Una,
rappresentate dal presidente Rossella Sobrero e dal
vicepresidente e portavoce di PR Hub Andrea Cornelli sugli
stimoli di Anna Rita Fioroni, consigliere Uni e presidente
Confcommercio Professioni. Sono intervenuti anche Stefania
Romenti e Sergio Scamuzzi, rispettivamente professore dello Iulm
di Milano e presidente della Laurea in Comunicazione
dell'Università di Torino, mentre la prospettiva aziendale è
stata affidata a Fabrizio Paschina di Intesa SanPaolo con il
supporto di Francesco Tamagni che nella veste di Head Hunter
deve trovare il collante di ruoli e competenze tra domanda e
offerta di lavoro.
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