"Io sto con i giornalisti". È
l'appello che arriva da piazza Carignano a Torino dove si è
svolta la manifestazione organizzata dall'associazione Stampa
Subalpina. Un'iniziativa per evidenziare, come ha spiegato la
segretaria dell'associazione Silvia Garbarino "la libertà di
informazione" e "tre questioni urgenti che il governo non può
rimandare ma che deve affrontare subito, senza ulteriori rinvii
e contemporaneamente". I temi riguardano la cassa di previdenza
dei giornalisti Inpgi, che il 30 giugno rischia di essere
commissariata. Lo sblocco della legge sull'equo compenso e la
questione "querele e bavaglio" e l'abolizione del carcere per il
reato di diffamazione a mezzo stampa.
"I nostri problemi sono quelli di moltissime altre categorie
di lavoratori" ha ribadito Silvia Garbarino "che nessuno
riconosce se non la categoria stessa anche perché per troppo
tempo non abbiamo voluto e saputo far uscire con forza la nostra
voce. Adesso non è più tempo di ritrosia e silenzio". La
battaglia Inpgi ricordano dalla Subalpina "è una battaglia di
sopravvivenza per la categoria" e le riforme già incluse nel
disegno legge garantirebbero "una sostenibilità economica su
pagamenti delle pensioni presenti e future e per gli
ammortizzatori sociali". Per quanto riguarda l'equo compenso
"sbloccare la legge che giace da anni nei cassetti" significa
"dare dignità al lavoro, ai giornalisti senza contratto e ai
freelance". "Non ci sono solo i rider sotto pagati ma ci sono
anche i raiser dell'informazione pagati anche meno di quelli
sotto pagati della multinazionale".
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