"Nessun rappresentante delle
istituzioni" si è presentato stamani a Torino alla cerimonia in
ricordo di Giuseppe Lorusso, agente di custodia ucciso da Prima
Linea quarantadue anni fa. Lo denuncia il sindacato di polizia
penitenziaria Osapp. Erano presenti solo i familiari e quattro
volontari dell'associazione 'Nessun uomo è un'isola'.
"Benché si comprendano le difficoltà e i timori legati ai
rischi connessi alla pandemia da Covid - afferma Leo Beneduci,
segretario generale del sindacato - è assolutamente
inaccettabile che alla deposizione di una corona di alloro sulla
lapide commemorativa, in assenza di altri, abbia dovuto
provvedere la figlia del caduto in servizio e non personale del
Corpo di Polizia Penitenziaria proveniente dall'Istituto di pena
che è intitolato al nome del padre. Oltre alla rabbia e al
dolore per una inaccettabile dimenticanza che a nostro avviso
accompagna e fa da cornice alla oramai costante e pubblica
denigrazione nei confronti delle attività istituzionali degli
appartenenti al Corpo, si fa appello al Presidente della
Repubblica Sergio Mattarella perché il tributo di sangue pagato
negli anni bui del Paese dagli allora agenti di custodia e oggi
agenti di polizia penitenziaria non sia così vergognosamente
negato".
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