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Protesta trattori, 'multinazionali ci mandano in malora'

Protesta trattori, 'multinazionali ci mandano in malora'

Molise, alleanza tra categorie, giornata storica. 'Restiamo qui'

TERMOLI, 26 gennaio 2024, 16:24

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Senza i produttori non c'è economia. Se il settore primario non ha liquidità si interrompe la catena dell'economia. Noi stiamo combattendo contro multinazionali che vogliono mandarci in malora". E' una protesta corale che parte dal basso quella iniziata ieri in Molise e prosegue a oltranza, alimentata da chi lavora tutti i giorni sulla terra e in mare, senza sigle sindacali e associazioni di categoria. Questa volta a scendere in campo sono i proprietari di campi e i pescatori impegnati ogni giorno a sbarcare il lunario.
    "Finalmente c'è stata un'alleanza, visto che dipendiamo dallo stesso ministero - dichiara a Termoli Ivano Zara del movimento spontaneo agricoltori - Oggi è una giornata storica, mai accaduto fino ad oggi. Noi ce l'abbiamo con l'Unione europea che impone regole tali che nel mondo agricolo non si avrà un futuro".
    Dello stesso avviso i pescatori. "C'è una volontà dell'Europa di togliere il cibo buono italiano dalle tavole".
    Coltivatori e marittimi si sono ritrovati nel porto di Termoli. Sulla banchina di riva è stato sancito un patto: "da soli si prendono schiaffi. Uniti si va avanti verso un unico obiettivo. Non ce ne andiamo. Ci sono persone che hanno il coraggio, la grinta di restare, determinate a dire al sistema: non si può continuare così. Dobbiamo cambiare le cose".
    Per i manifestanti, circa cinquecento, raddoppiati rispetto a ieri, occorre mantenere la qualità altissima dei prodotti agroalimentari locali senza "svenderli" a nessuno. "Abbiamo una forza di volontà nostra - dichiara uno degli agricoltori - Non cambieremo il nostro stile alimentare, non cambieremo le nostre regole. Siamo imprenditori, dobbiamo decidere come utilizzare le nostre aziende. Vogliamo avere la libertà di fare delle scelte all'interno delle nostre realtà e vogliamo andare avanti così uniti. Oggi restiamo qui in porto!". Senza i produttori non c'è economia. Se il settore primario non ha liquidità si interrompe la catena dell'economia. Noi stiamo combattendo contro multinazionali che vogliono mandarci in malora".
   

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