In Molise negli ultimi dieci
anni si sono perse 1.899 attività artigiane, passate da 9.290
nel 2012 a 7.391 nel 2022 con un decremento pari al 20,4%. E'
quanto emerge da un'analisi dell'Ufficio studi della Cgia su
dati Inps. Il crollo più evidente in provincia di Campobasso con
1.393 chiusure (-20,9%), mentre ad Isernia le attività che hanno
chiuso sono state 506 (-19,3%). Le cause, secondo l'associazione
degli artigiani, vanno individuate nel forte aumento dell'età
media, provocato in particolar modo da un insufficiente ricambio
generazionale, la feroce concorrenza esercitata dalla grande
distribuzione e in questi ultimi anni anche dal commercio
elettronico, il boom del costo degli affitti e delle tasse
nazionali/locali hanno spinto molti artigiani a gettare la
spugna.
I consumatori, inoltre, hanno cambiato il modo di fare gli
acquisti. Da qualche decennio hanno sposato la cultura dell'usa
e getta, preferiscono il prodotto fatto in serie e consegnato a
domicilio. Una vera e propria fuga dall'artigianato. "Tanti
chiudono e si mettono a fare i dipendenti - osserva la Cgia - i
giovani, invece, non si avvicinano più".
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