Il Nucleo Carabinieri Ispettorato
del Lavoro di Macerata e la Polizia di Stato della Questura di
Macerata hanno dato esecuzione ad una misura cautelare in
carcere nei confronti di un cittadino italiano di origini
pakistane nell'ambito di un'articolata attività d'indagine sul
caporalato e lo sfruttamento del lavoro nel settore
dell'agricoltura.
Le indagini dell'operazione 'Sick vegetables' sono state
avviate a maggio 2022 a seguito di alcune segnalazioni. Dai
racconti dei lavoratori è emerso il ruolo centrale
dell'indagato, che, ben inserito nella comunità pakistana,
reclutava anche presso i centri di accoglienza operai
extracomunitari per utilizzarli nelle campagne della provincia
di Macerata e provincie limitrofe.
I lavoratori venivano quindi impiegati presso terzi, anche
senza contratti di lavoro e con retribuzioni ben al di sotto
degli standard previsti dai contratti collettivi. I lavoratori
svolgevano turni massacranti, che si protraevano dalle prime
luci dell'alba fino al tardo pomeriggio, in violazione alla
legge e senza alcuna maggiorazione per il lavoro straordinario e
festivo, in condizioni di salute precarie e disagiate, senza
dispositivi di protezione, a volte sotto la pioggia. Veniva
controllata costantemente anche la quantità di prodotti agricoli
raccolti dalle singole squadre.
Il 'caporale' tratteneva delle somme dalla retribuzione le
spese per il vitto e alloggio. Decine gli operai ingaggiati
quotidianamente dall'indagato e condotti nelle campagne presso
aziende fidelizzate, da punti di raccolta prestabiliti. I
lavoratori (dai 30 ai 60) erano soprattutto pakistani, ma
c'erano anche nigeriani, indiani e uomini del Bangladesh. Sono
stati ascoltati con le massime cautele e con il supporto di enti
di tutela ed associazioni per la mediazione linguistica e
culturale.
A carico dell'indagato anche una misura interdittiva a
svolgere attività imprenditoriale. Sequestrati l'azienda con la
quale l'indagato operava, i conti correnti e i 6 mezzi
utilizzati per il trasporto dei lavoratori, per un valore di
40mila euro. Il 'caporale' è ora rinchiuso nel carcere di
Montacuto ad Ancona.
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