Via libera all'unanimità da parte
del consiglio regionale delle Marche alla risoluzione sulla
mozione relativa al sistema Payback dei dispositivi medici. Per
la restituzione da parte di circa 45 aziende fornitrici di
dispositivi medici, anche salvavita, nella rete ospedaliera
regionale si dovranno innanzitutto ricalcolare prima le quote
per gli anni 2015, 2016, 2017 e 2018 su cui pesano gravi errori
di contabilizzazione e categorizzazione dei prodotti forniti che
hanno fatto lievitare la spesa; in secondo luogo l'atto impegna
la giunta regionale a fare pressione sul governo nazionale
perché venga posticipata la scadenza del 31 luglio come termine
ultimo per i pagamenti e perché venga evitata una sentenza del
Tar Lazio sulla questione che riguarda tutte le regioni
italiane, con analoghi provvedimenti.
Maggioranza e opposizione hanno trovato una sintesi sul tema
che, se dovesse essere confermato lo stato attuale delle cose,
vedrebbe decine di realtà imprenditoriali delle Marche entrare
in crisi economica con gravi rischi di stop alle forniture dei
dispositivi medici al sistema sanitario regionale. Da qui la
protesta durante i lavori dell'Assemblea legislativa marchigiana
con cartelli e qualche insulto da parte di una rappresentanza
delle aziende fornitrici che sarebbero tenute a pagare 136
milioni di euro alla Regione Marche. Da un colloquio privato con
il presidente regionale Acquaroli c'è stata la rassicurazione di
un incontro da svolgersi entro la settimana per definire meglio
le azioni di pressione sul governo Meloni.
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