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Università: Cipolletta, innovare è faticoso, non avere paura

Università

Università: Cipolletta, innovare è faticoso, non avere paura

Lectio magistralis economista a inaugurazione 516/o anno Urbino

URBINO, 19 ottobre 2021, 16:44

Redazione ANSA

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Inaugurato oggi al teatro Sanzio, il 516/o anno accademico dell'Università degli studi di Urbino "Carlo Bo", con una Lectio Magistralis su "La fatica di innovare" tenuta dal noto economista e manager, Innocenzo Cipolletta, che ha parlato della pandemia come innesco di profondi cambiamenti, per la sicurezza, l'ambiente e lo sviluppo, contro le ineguaglianze. "L'innovazione e le nuove tecnologie - ha detto l'ex presidente delle Ferrovie e direttore di Confindustria - vanno accelerando, si sviluppano in maniera esponenziale. Basta guardare i Venture Capital: 438 miliardi di dollari nei primi nove mesi del 2021, 284 nel 2020 e 257 nel 2019. La spinta innovativa viene proprio dalla pandemia. E l'innovazione è la molla della crescita. Crescita che nei Paesi sottosviluppati serve per passare da un'economia di sussistenza ad una di benessere, mentre da noi è sostitutiva. I Paesi sviluppati - ha aggiunto - hanno la saturazione in molti settori (abitazioni, veicoli, vestiti, alimenti) e l'obsolescenza dei prodotti è molto veloce, con l'innovazione che rappresenta la molla principale della crescita. Innovazione non solo tecnologica, ma anche nei servizi, nella moda, nelle infrastrutture". "Ma innovare - ha detto ancora il manager- è costoso e faticoso, incontra ostacoli ed opposizioni". Da Galileo Galilei a Gutenberg, passando per i luddisti ed i regimi autoritari, fino ad arrivare a Google e Facebook (che "ostacolano l'innovazione acquistando le nuove start up") e alla "diffusa difficoltà degli anziani di fronte alle tecnologie digitali", Innocenzo Cipolletta ha concluso sostenendo il ruolo fondamentale delle Università per la formazione dei processi innovativi: l'innovazione richiede il coinvolgimento di tutti, senza pensare ai propri interessi particolari e "senza cedere alla paura del nuovo". La cerimonia è iniziata con la relazione del rettore, Giorgio Calcagnini, che ha ricordato le difficoltà causate dalla pandemia, affrontate con prontezza dal personale dell'Ateneo (con la Dad) e recepite da parte degli studenti, nella speranza di un ritorno alla normalità, con la capienza delle aule già ritornata al cento per cento.
   

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