Arisa, dopo le parole di
apprezzamento espresse in un'intervista a La confessione di
Peter Gomez, la trasmissione sul Nove nei confronti della
premier Giorgia Meloni, con un post pubblicato sui suoi account
social, ha detto di continuare a ricevere "insulti pesantissimi"
e, rammaricandosi per il dialogo interrotto con la comunità
Lgbtq+, ha aggiunto che non parteciperà né al Pride di Milano né
a probabilmnte a quello di Roma (di cui negli anni scorsi è
anche stata madrina). "Cari ragazzi e ragazze - scrive la
cantante in un lungo post sulla sua pagina Instagram -, mi
spiace immensamente per il momento che stiamo vivendo e spero
che col tempo potremo di nuovo comunicare. Per adesso sono solo
insulti pesantissimi da parte di alcuni di voi che non so come
decifrare. Oggi al mio manager è stato consigliato da parte
degli organizzatori, di dirmi di non presentarmi al Pride di
Milano a causa dell'ipotesi che alcuni membri della comunità
possano in qualche modo mettermi in imbarazzo, io sarei venuta
volentieri, però se ho fatto qualcosa di così tanto grave da
meritare un trattamento così esclusivo, credo che non
parteciperò neanche al pride di Roma. Mi dispiace davvero tanto.
Buon Pride a tutti, divertitevi anche per me, vi auguro di
trovare un piano di svolta e di realizzare i vostri sogni
legittimi per essere felici. Ve lo auguro davvero dal profondo
del cuore. Io continuerò a vivere frequentando gli amici di
sempre e mi farò raccontare". Arisa è stata travolta dalle
polemiche per le sue frasi sulla premier Giorgia Meloni. "Mi
piace. Secondo me lei si comporta come una mamma severa e
spaventata, è mamma non solo di un figlio ma di tre o quattro e
allora deve fare bene per tutti", aveva detto. Da qui la
decisione di non partecipare al Pride di Roma (10 giugno) e
Milano (24 giugno)
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