(ANSA) - MILANO, 28 GEN - Le riforme finalizzate a
raggiugere i traguardi posti dal Piano nazionale di ripresa e
resilienza, "senza interventi" su una serie di "aspetti
cruciali", in particolare l'adeguamento del numero , ora
"carente", dei magistrati "faranno la fine della polvere al
vento". Lo ha sottolineato nel discorso inaugurale dell'anno
giudiziario il presidente della Corte d'Appello di Milano
Giuseppe Ondei.
Per l'alto magistrato tali riforme "non saranno certamente
decisive per la soluzione dei problemi che affliggono la
giustizia perché non è dal solo cambiamento di rito che
scaturisce l'efficienza del sistema".
A dipingere un quadro della situazione nel distretto
giudiziario di Milano è stata la procuratrice generale Francesca
Nanni. "In linea con il tentativo di ripresa economica post
pandemia - ha detto -, si registra un forte aumento di reati
connessi alla indebita percezione di contributi, in materia di
inquinamento e rifiuti, in materia di infortuni sul lavoro con
esito mortale" e purtroppo sono "ancora molto aumentati gli
omicidi con vittime di sesso femminile".
Milano, si legge, "si trova in cima alla classifica generale
annuale" con quasi 200mila denunce nel 2021 e "segna il più
elevato numero di furti", con quasi 100mila denunce (quasi 3mila
ogni 100mila abitanti), "in particolare nei negozi" e nelle
"auto in sosta". In più "la Citta metropolitana" di Milano "è
settima per denunce di violenze sessuali, seconda per rapine in
pubblica via, terza per associazioni a delinquere". (ANSA).
A Milano mancano magistrati, cresciuti furti e femminicidi
Presidente Corte d'Appello, senza personale riforme 'al vento'
