Piazza Affari arretra di quasi 4
mesi in un solo giorno, con l'indice Ftse Mib in calo del 3,34%
a 23.965 punti, sui livelli della prima decade di marzo. In
risalita lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 109,9 punti, con il
rendimento allo 0,711% (+0,5 punti base). Piazza Affari è
rimasta per l'intera seduta in coda alle altre borse europee,
che hanno mandato in fumo 240 miliardi di capitalizzazione.
Brillanti gli scambi per oltre 2,76 miliardi di euro di
controvalore, quasi uno in più delle ultime due sedute. Il
crescere dei contagi da variante Delta del Coronavirus, che
hanno superato le 50mila unità giornaliere in Europa, con il
premier Britannico Boris Johnson in autoisolamento nel primo
giorno senza restrizioni per il Regno Unito hanno scatenato gli
ordini di vendita un po' ovunque, Stati Uniti compresi. Sullo
sfondo i timori dell'inflazione che avanza, mentre il passo
indietro del greggio legato alle possibili future restrizioni ha
completato il quadro negativo. Quasi del tutto in rosso il
paniere principale, con le uniche eccezioni di Diasorin (+1,81%)
e Amplifon (+0,47%).
Sotto pressione Bper (-5,08%) insieme a Intesa (-4,23%),
Unicredit (-3,59%), Banco Bpm (-3,19%) ed Mps (-2,99%).
Scivolone di Enel (-5,07%), che ha staccato la cedola insieme a
Mediaset (-4,31%). Sotto pressione anche Saipem (-4,74%), Maire
Tecnimont (-7,66%) ed Eni (-3,85%). Debole Stellantis (-3,8%)
insieme alle rivali europee e a Cnh (-4,08%), con ripercussioni
su Exor (-4,75%), a monte della catena di controllo. E' andata
meglio a Ferrari, che ha limitato il calo all'1,34%. Pesante Tim
(-4,33%), che ha abbassato le stime sul 2021 alzando quelle sul
2022, in una giornata difficile anche per le rivali europee. Il
clima di incertezza non ha frenato il mattone, con Gabetti
(+12,15%) in prima linea tra i titoli a minor capitalizzazione.
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