Dalla mezzanotte di venerdì e fino
al 30 ottobre scatterà nel mar Tirreno e Ligure il fermo
biologico per i pescherecci dediti alla pesca a strascico. In
Liguria saranno 80 le imbarcazioni per 200 lavoratori che
dovranno fermarsi per un decreto ministeriale nato negli anni
90. " La vergogna è - spiega Alessandro Capelli dell' Anapi
Pesca- che dobbiamo ancora prendere gli indennizzi dei fermi del
2021 e 2022 . L'Europa già ci limita nelle giornate di pesca se
aggiungiamo il resto siamo davvero vicini alla chiusura".
"Continua però la pesca del pesce azzurro - spiega Daniela
Borriello in un comunicato della Coldiretti - e si potranno
avere tutti i pesci della piccola pesca così come le orate e
branzini dell' acquacoltura". Tante le problematiche di un
settore sempre più in crisi non da ultimo il caro gasolio "I
pescherecci a strascico - dice Augusto Comes di Federcoopesca-
sono i più penalizzati perché hanno motori accesi e sotto sforzo
dalle 10 alle 15 ore giornaliere ed il gasolio incide per il 30%
delle spese giornaliere. Poi ci sono i tagli imposti dall'
Europa oltre alle tempistiche italiane troppo lunghe per
stabilire i risarcimenti per il fermo e per altre pratiche come
una sorta di rimborso per i danni riflessi del conflitto ucraino
da ricavare dai fondi Feap attuati dalle regioni".
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