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Omicidio in carcere, uomo ucciso perché non facesse la spia

Omicidio in carcere, uomo ucciso perché non facesse la spia

Lo si legge nella ordinanza di custodia cautelare

GENOVA, 21 settembre 2023, 12:50

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Roberto Molinari, il detenuto del carcere di Marassi a Genova che sarebbe stato ucciso nella sua cella dal suo compagno Luca Gervasio, forse è stato colpito "per non fare la spia". E' quanto emerge dall'ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di Gervasio, che è stato arrestato ieri. Nel documento il giudice riporta un elemento emerso dalle indagini della squadra mobile di Genova. La vittima, il 10 settembre, tre giorni prima dell'omicidio, era stato aggredito in cella ed era finito in infermeria dove però aveva detto di essersi ferito cadendo dal letto a castello. Il medico non gli aveva creduto e nel referto aveva scritto che le lesioni erano compatibili con una aggressione. Per questo il comandante della polizia penitenziaria aveva fissato per il 13 l'audizione dei due detenuti. Non solo. La notte della prima aggressione, un agente era entrato nella stanza dei due e aveva chiesto a Gervasio "perché dici a Molinari di non fare la spia? Vuol dire che hai fatto qualcosa".
    Il 13 mattina, però, Molinari viene trovato morto, massacrato con almeno otto colpi inferti con la gamba di un tavolino di legno. L'omicidio è stato in parte ripreso dalle telecamere esterne dei corridoi della sezione. L'assassino in passato era stato dichiarato semi infermo per tre volte. Ha spesso cambiato carcere per le sue intemperanze. Uno dei detenuti ha pure raccontato che "una volta ha cercato di ammazzare un compagno di cella con una penna mentre dormiva".
    Questi elementi saranno approfonditi dalla procura per capire se i due non dovessero essere separati.
   

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