Si apre la discussione sulle
concessioni demaniali e al tavolo tecnico convocato a Palazzo
Chigi per il 9 giugno, parteciperà anche Confindustria Nautica,
che con la sua associata Assomarinas e in coordinamento con
Assonat-Confcommercio ha costituito un coordinamento in
rappresentanza delle strutture della nautica da diporto.
"Ringrazio il premier Giorgia Meloni per averci coinvolti nella
definizione delle nuove regole - ha detto Saverio Cecchi,
presidente di Confindustria Nautica -. Dobbiamo tenere a mente
che, a differenza dei porti mercantili, l'Italia ha scelto di
procedere alla realizzazione delle infrastrutture del diporto
ricorrendo agli investimenti dei privati ed è evidente che
occorre salvaguardare le certezze giuridiche e la redditività
che è alla base di questi investimenti". Confindustria Nautica,
in questi mesi ha più volte ribadito la sua posizione,
sottolineando che la legge Concorrenza 2021 (5 agosto 2022,
n.118) "ha erroneamente incluso anche le strutture della nautica
da diporto nell'ambito della normativa dettata per le spiagge,
che peraltro già presenta oggettive criticità, elementi di
inapplicabilità e - in alcuni casi - persino profili di
incompatibilità rispetto alla stessa direttiva Bolkestein".
Confindustria Nautica cita una serie di sentenze a sostegno
della propria tesi e ribadisce che ci sono principi e criteri
direttivi che non sono applicabili a porti e approdi turistici.
Ad esempio, la lagge Concorrenza ha previsto "la costante
presenza di varchi per il libero e gratuito accesso e transito
per il raggiungimento della battigia" ma l'associazione
sottolinea che "non è possibile, oltre che pericoloso,
consentire la libera balneazione nei porti".
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