(ANSA) - GENOVA, 20 MAR - Nonostante il ritmo serrato delle
udienze del processo per il crollo del Morandi (14 agosto 2018,
43 vittime) si rischia la prescrizione "per alcuni dei reati più
gravi". È l'allarme lanciato in udienza dal pubblico ministero
Walter Cotugno. Il pm ha spiegato che mancano ancora circa 500
testi da sentire e che tutti i 58 imputati hanno chiesto di
parlare: "con un ritmo di tre al giorno per i tre giorni delle
udienze la proiezione che mi permetto di segnalare è che si
finirà con le audizioni a dicembre 2025. Dopo alcune settimane
scatteranno le prime prescrizioni per gli omicidi colposi". Il
presidente del collegio Paolo Lepri ha risposto che a maggio "se
ne potrà riparlare per capire come impostare le prossime
udienze".
Oggi sono stati sentiti i due ingegneri che arrivarono
all'Utsa, Ufficio tecnico di sorveglianza, di Genova nel 2019:
si tratta di Massimiliano Zimmaro e Andrea Pancani. "I nuovi
metodi di controllo - ha spiegato Zimmaro - hanno determinato in
media l'innalzamento dei livelli di pericolosità di molte opere.
Ma non ricordo quale dei piloni principali del Morandi è
crollato originando il disastro". "Dal primo trimestre 2019 i
metodi di controllo sono stati più articolati e sono stati usati
anche i droni". E con le ispezioni di società esterne si è visto
come le opere con voti 60 e 70 (quindi con ammaloramenti gravi)
sono passati da zero nel 2018 a, rispettivamente, 18 e 4 nel
quarto trimestre del 2019. "Coi voti 70 - ha ricordato Pancani -
vennero adottate alcune misure di mitigazione: dalla mancata
autorizzazione ai carichi eccezionali, alle riduzioni di
velocità o la riduzione di carreggiata". (ANSA).
Ponte: pm, rischio fine testi nel 2025 con prescrizione vicina
Per alcuni dei reati più gravi come omicidio colposo
