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Ponte Genova: comitato vittime escluso da parti civili

Ponte Genova

Ponte Genova: comitato vittime escluso da parti civili

Possetti: "Faremo comunque interesse comune"

GENOVA, 24 novembre 2021, 11:53

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il comitato Ricordo vittime del Ponte Morandi è stato escluso dalle parti civili nel corso dell'udienza preliminare nell'ambito dell'inchiesta sul crollo.
    Lo ha deciso il gup Paola Faggioni. Per il giudice il comitato delle vittime, che riunisce gran parte dei familiari, non può essere ammesso come parte civile per "carenza di legittimazione visto che è stato costituito dopo i fatti". Il gup sta escludendo gran parte delle associazioni che hanno chiesto di costituirsi parte civile.
    "Ovviamente siamo molto dispiaciuti per questa decisione, speravamo nell'accettazione anche alla luce delle precedenti sentenze. Questo non rallenta di una virgola la nostra azione collegiale. Ovviamente agiremo nell'interesse comune anche come singoli parenti". Così Egle Possetti presidente del Comitato ricordo vittime Ponte Morandi, commenta la decisione del gup.  "Pensiamo - sottolinea Possetti - che questa norma di legge nel caso della costituzione di comitati dei parenti costituiti ovviamente 'post' debba essere modificata perché non ha nessuna logica. E' impossibile che uno si costituisca come comitato prima del reato". "L'ultima cosa che pensiamo è sciogliere il comitato. Le parti singole che saranno nel processo lavoreranno per tutti, perché lo spirito è sempre stato quello - chiarisce anche -. Anche la nostra famiglia che ha un perito sta lavorando per tutti perché il lavoro che fa va a beneficio di tutti". "Abbiamo - conclude Possetti - un incontro il due dicembre in Prefettura per sollecitare il nostro disegno di legge (a favore delle vittime di incuria) che giace addormentato in Parlamento".

   L'udienza preliminare del crollo del ponte Morandi è stata rinviata poi al 15 dicembre. Il giudice per l'udienza preliminare Paola Faggioni ha accolto le richieste di citazione come responsabili civili (chi pagherà i danni in caso di condanna) di Aspi, Spea, Anas e ministero delle Infrastrutture. Sono invece circa un centinaio le parti civili ammessa, tra persone fisiche e associazioni. Le udienze proseguiranno poi anche il 16 dicembre fino al 30 e riprenderanno il 10 gennaio.

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