Stop alle agevolazioni fiscali per palestre che si fanno scudo del riconoscimento del Coni, in virtù della presunta attività dilettantistica svolta dagli istruttori, quando il vero core business è costituito dal fitness sganciato da competizioni e gare. Il giro di vite contro l'evasione dei contributi da versare all'Inps per il lavoro svolto dagli istruttori, anche senza subordinazione, arriva dalla Cassazione e a farne le spese per prima è una palestra di Genova, il California Club che ha perso il ricorso contro la cartella esattoriale. Senza successo, la palestra ha fatto presente di essere affiliata al Coni e di aver diritto all'esenzione contributiva per l'agonismo dei suoi istruttori.
Ma dagli accertamenti svolti era emerso che gli istruttori con "carattere abituale" erano impegnati in attività "non funzionale ad attività agonistica" e che alcune "attività svolte rientravano in un concetto ampio di sport comprensivo non solo di attività competitive ma più in generale della cura dell'esercizio fisico".
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