Diciotto rinviati a giudizio, una
condanna in abbreviato, 21 proscioglimenti e 2 assoluzioni. Lo
ha deciso il gup di Roma nel procedimento su un giro di mazzette
legate al business del "caro estinto" e ad appalti per la
gestione delle camere mortuarie di alcuni ospedali romani. A
processo, il 12 febbraio prossimo, tra gli altri l'ex
parlamentare Domenico Gramazio e il figlio Luca (già condannato
a 8 anni e 8 mesi nell'inchiesta Mafia Capitale), il titolare
dell'agenzia funebre Luciano Giustino Taffo e i figli Daniele e
Alessandro. Tra i rinviati a giudizio alcuni dirigenti delle Asl
B e C. La vicenda risale al 2012. Per i Taffo le accuse sono di
associazione a delinquere e corruzione, mentre il patron Luciano
è accusato anche di abuso di ufficio. I Gramazio sono accusati
di corruzione elettorale. A Luca è contestato di aver ricevuto
soldi dai Taffo per la sua campagna elettorale nel 2013 e in
cambio avrebbe assicurato ai titolari dell'agenzia funebre un
contratto con l'Istituto neurotraumatologico italiano.
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