"Non penso di essere riuscita a
vendicare la mia razza, altrimenti il mondo sarebbe un posto
formidabile". Lo ha detto a Pordenonelegge la Premio Nobel Annie
Ernaux in conferenza in riferimento alla celebre frase "Scriverò
per vendicare la mia razza", emblema del desiderio di
emancipazione femminile dell'autrice.
"Ho fatto quel che ho potuto pensando alle mie origini, alla
mia famiglia, al luogo da cui provengo" ha spiegato. "Forse con
i miei libri ho permesso a chi non ne aveva consapevolezza di
capire com'è la vita dall'altra parte del mondo. Avrei potuto
voltare le spalle alla mia storia come fanno molti ma mi ci sono
appoggiata, ne ho tratto slancio, per emanciparmi e per tentare
di fare qualcosa contro l'ingiustizia del mondo".
Ma la Nobel non trae conclusioni dal proprio vissuto: "In
quanto scrittrice non rifletto molto sulla mia vita: rifletto
piuttosto sulla vita in generale" ha affermato. "Non posso fare
un bilancio, e forse non mi interessa nemmeno: più della mia
vita personale, mi interessa ciò che è passato nella mia
scrittura. Ogni volta che scrivo so che mi sto lasciando
attraversare dal tempo e dagli avvenimenti storici che ho
vissuto".
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