Un invito a vivere Trieste come
dei flaneur ottocenteschi, per guardarla con occhi nuovi e
riscoprirne la magia da un'inedita prospettiva. Questo
l'obiettivo del nuovo libro di Sonia Sicco, "Trieste.
Passeggiate nella storia", uscito per le Edizioni biblioteca
dell'immagine e presentato alla libreria Ubik di piazza della
Borsa.
"Ho fatto mia la citazione di Biagio Marin che si trova
nell'esergo del libro, e dice, sostanzialmente: 'Facciamo sempre
gli stessi percorsi, ignorando magari tutta la ricchezza della
via che ti sta a fianco. Allora per un giorno dismetti
l'abitudine, ricostruisci lo spaesamento, per guardare in modo
diverso la tua città'", ha spiegato l'autrice, che ha generato
in sé, per la stesura del suo libro, un doppio spaesamento dalla
sua veste abituale, indossando non solo i panni del turista, ma
più precisamente quelli del turista del passato.
"Ho elaborato passeggiate indossando gli occhiali del
flaneur. Ho ripercorso Trieste suscitata dalla lettura di guide
ottocentesche della città. Così facendo sono riuscita dunque ad
avere una visione compiuta rispetto al passato e ne ho misurato
il cambiamento", spiega Sicco. "I turisti di una volta erano
interessati al borgo Teresiano, ai musei di numismatica, e per
loro era d'obbligo frequentare le biblioteche prima di partire",
questi solo alcuni dei tratti del turista di un tempo riscoperti
da Sicco.
Un libro, il suo, nato durante la pandemia, durante un
periodo di limitazioni della mobilità, nella forma di una serie
di articoli realizzati per le pagine di Cultura del Piccolo. "Le
passeggiate a cui abbiamo pensato non volevano avere una
dimensione passatista, ma essere in dialogo col presente,
tratteggiando una città viva, piena di personaggi del passato
con una loro personalità, vitalità e rilevanza per i giorni
d'oggi", spiega Boria, la responsabile di Cultura e spettacoli
per il giornale.
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