Dalla tarda estate del 1944 sino ai
primi giorni di maggio del 1945, il contingente militare cosacco
caucasico, collaborazionista dei nazisti, dopo una lunga ed
estenuante ritirata invase e occupò il territorio friulano e
carnico, con una numerosa popolazione civile al suo seguito. A
questa pagina di storia del Friuli e dell'Europa è dedicata la
mostra fotografica "Cosacchi in Friuli - Le fotografie di Sergio
Gennaro", inaugurata oggi nel Museo Friulano della Fotografia al
castello di Udine.
L'esposizione presenta diverse fonti fotografiche e
documentarie: i curatori Enrico Folisi e Paolo Brisighelli hanno
lavorato su due corpus documentali, la collezione fotografica
del medico udinese Sergio Gennaro (1922-2009) e quella
dell'archivio della sezione di Udine dell'Associazione Nazionale
Partigiani d'Italia. I cosacchi, prima di insediarsi in Friuli,
avevano combattuto a fianco dei nazisti contro i partigiani di
mezza Europa dell'Est, partecipando anche alle operazioni anti
partigiane contro la Zona Libera del Friuli Orientale e contro
la Repubblica Partigiana della Carnia. Due le tipologie delle
immagini in mostra: quelle "rubate" ai cosacchi, realizzate da
fotografi occasionali, e quelle "volute" dai cosacchi, per lo
più ritratti dei militari, delle loro famiglie, foto ricordo
realizzate da fotografi professionisti. Sono di quest'ultimo
tipo le foto della collezione di Sergio Gennaro, un fondo
costituito da 175 scatti commissionati dai cosacchi di stanza a
Pesariis e nei diversi paesi della Val Pesarina, durante tutto
il periodo di permanenza delle comunità cosacche nella zona.
Sergio Gennaro ha ritratto i cosacchi armati, spesso a cavallo,
donne e bambini e intere famiglie. La mostra è visitabile fino
al 20 settembre negli orari di apertura del Castello di Udine.
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