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Archeologia: ritorna in vita Domus di Tito Macro ad Aquileia

Archeologia

Archeologia: ritorna in vita Domus di Tito Macro ad Aquileia

Costruita copertura per 1700 metri superficie

AQUILEIA, 25 settembre 2020, 18:32

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Si sviluppa su una superficie di 1.700 metri quadrati ed è tra le più vaste dimore di epoca romana tra quelle rinvenute nel Nord Italia. E' la "Domus di Tito Macro", al centro di un progetto innovativo di valorizzazione, inaugurato oggi, che ha riportato in vita gli ambienti dell'abitazione ad Aquileia. L'intervento, promosso dalla Fondazione Aquileia, è stato finanziato con 6 milioni di euro, della Regione Fvg e di Ales Spa, e ha previsto la risistemazione dell'area in seguito all'attività di scavo condotta dall'Università di Padova e la costruzione di una tra le più grandi strutture di copertura esistenti in Europa, sostenuta da pilastri d'acciaio in rosso pompeiano, che consentirà al pubblico di entrare concretamente in un'antica dimora romana e comprenderne articolazione, volumetrie e percorsi.
    L'abitazione si estende per circa 77 metri in lunghezza e 25 in larghezza, tra due strade lastricate della città (decumani) all'interno di uno degli isolati meridionali della colonia dal quale provengono il mosaico del ratto d'Europa, il pavimento con tralcio di vite con fiocco e il 'pavimento non spazzato', ora esposti al Museo Archeologico Nazionale, e il mosaico del Buon Pastore, provvisoriamente collocato a Palazzo Meizlik.
    Nel corso dell'intervento sono state effettuate operazioni di pulitura, consolidamento, risarcimento di lacune e protezione finale su una superficie di 320 mq di pavimenti decorati con mosaici, la cui fase visibile è databile tra la fine del I° secolo a.C e la metà del I° d.C. La visita sarà prossimamente arricchita con un allestimento multimediale, che permetterà di ricostruire le caratteristiche degli ambienti e delle pavimentazioni.
    "La valorizzazione della Domus di Tito Macro rappresenta un punto importante di un percorso che la Fondazione segue da tempo per raggiungere una migliore fruibilità dei resti della grande città romana. L'obiettivo è rendere 'parlanti' i reperti archeologici e le grandi opere d'arte conservate", ha detto il presidente della Fondazione Aquileia, Antonio Zanardi Landi.
    Questo progetto, ha osservato il presidente e ad di Ales spa, Mario De Simoni, "conferma la capacità dell'Italia di essere leader nella valorizzazione dei beni culturali. Con la ricostruzione dei volumi della Domus di Tito Macro il visitatore avrà modo di immergersi in modo ancora più coinvolgente nella realtà del tempo e coglierne al meglio le caratteristiche".
   
   

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