Il rapporto tra architettura inglese
e italiana dagli anni '60 a oggi, anche alla luce delle nuove
esigenze di una concezione abitativa condivisa da entrambi i
Paesi che punti alla sostenibilità ecologica, alla correzione
della disuguaglianza economica, alla promozione di società
inclusive e democratiche: è la mostra "Mean Home. Adam Nathaniel
Furman, Fosbury Architecture and Jack Self" allestita dal 9 al
30 maggio alla British School at Rome.
A cura dell'organizzazione inglese Real, quinto capitolo del
programma di Architettura della BSR Brave New World: New Visions
in Architecture, curato da Marina Engel, l'esposizione si
focalizza sull'edilizia abitativa e sulla sua evoluzione. Per
ripensare la "casa media", la mostra si configura come scambio
culturale e gioco collettivo: gli architetti di Londra dello
studio Real hanno progettato una "casa tipica" per gli italiani,
mentre il collettivo milanese Fosbury Architecture ha ideato
un'abitazione per gli inglesi.
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