Anoressia e bulimia sono in continuo
aumento e riguardano anche l'universo maschile. Molti ne
soffrono per anni senza chiedere aiuto al medico o in famiglia,
ma si rivolgono all'odontoiatra per risolvere i problemi
estetici collegati: le conseguenze del mangiare compulsivo o del
rifiuto del cibo, infatti, si riflettono anche sulla salute dei
denti e delle gengive. Per questo l'odontoiatra ha un ruolo
importante, sia nel riconoscerne i primi segni che nel cercare
di attutirne gli effetti dannosi. E, proprio questa figura,
potrebbe aiutare a far emergere problemi spesso tenuti nascosti.
I disturbi alimentari, a cui è dedicata la Giornata Nazionale
del Fiocchetto Lilla che si celebra il 15 marzo, sono spesso
accompagnati dall'abitudine a rimettere, ma questa, col tempo,
rovina lo smalto dei denti e non solo. "Il vomito contiene
succhi gastrici molto acidi che, a lungo andare, provocano una
distruzione dello smalto, in particolare sul versante interno
dei denti, con una loro progressiva erosione", spiega Livia
Nastri, professore associato di malattie odontostomatologiche,
presso l'Università della Campania Luigi Vanvitelli, e membro
della Società italiana di parodontologia e implantologia (Sidp).
Inoltre, prosegue, "chi soffre di questi disordini, spesso,
subito dopo aver rimesso, ha l'abitudine di eseguire uno
spazzolamento molto energico, per 'lavarne via' le tracce. Ma
proprio questo, soprattutto se fatto nell'immediato, e quindi
unito all'effetto aggressivo dei succhi gastrici, peggiora la
situazione, favorendo l'erosione dello smalto e portando anche
le gengive alla recessione, con il tipico effetto delle radici
scoperte". Nel momento in cui lo smalto inizia a consumarsi, può
aumentare la sensibilità al caldo e al freddo e possono
insorgere più facilmente carie, perché i batteri penetrano negli
strati sottostanti, aggredendo la dentina. "I denti inoltre -
prosegue - usurandosi, si accorciano, diventando più sottili e
trasparenti. La masticazione si contrae con possibili fastidi
anche alle articolazioni. Le gengive e il palato possono andare
incontro a vere e proprie ulcerazioni. Anoressia e bulimia,
inoltre, sono spesso associate al rischio di carenze vitamine e
minerali, e anche questo ha un impatto sulla salute delle
gengive.
Il primo studio clinico sul tema è stato pubblicato più di
40 anni fa e ha riportato un'elevata prevalenza di erosione
dentale e carie in donne con anoressia. Da allora, si sono
accumulate evidenze scientifiche. Da una revisione della
letteratura in materia, pubblicata a agosto 2021 sulla rivista
Periodontology 2000 e condotta da ricercatori dell'Università di
Parigi e della Sorbona, è emersa "la necessità di migliorare la
conoscenza dei problemi orali tra chi soffre di disturbi
alimentari", promuovere studi sui danni al parodonto associati a
questi disturbi e sensibilizzare maggiormente i dentisti sul
tema.
L'odontoiatra, infatti, può accorgersi di tutto questo solo
guardando la bocca. "E' spesso il primo a osservare alterazioni
nella bocca e, oltre che aiutare il paziente a rivelare il
disagio, potrà indirizzarlo verso la richiesta di aiuto
specialistico. Inoltre, può dare dei consigli per limitare i
danni", prosegue Nastri. Ad esempio, "va bene sciacquare la
bocca dopo il vomito, magari anche con bicarbonato o sostanze
che bilanciano l'acidità e fanno rialzare il pH, ma non è
corretto spazzolare subito i denti, meglio aspettare un'oretta.
Possono essere utili le applicazioni di desensibilizzanti e
l'impiego di dentifrici rimineralizzanti, con fluoro, per
contrastare l'ipersensibilità e bilanciare gli acidi. E va
spazzolata anche la lingua, per eliminare i residui acidi che vi
si nascondono. I piccoli danni da erosione - conclude l'esperta
- possono essere facilmente restaurati e la situazione può
migliorare molto se intercettata quanto prima".
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