/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Coronavirus: dimostrata la trasmissione in utero

Coronavirus: dimostrata la trasmissione in utero

Dopo i casi italiani, un altro in Texas

ROMA, 13 luglio 2020, 12:54

Redazione ANSA

ANSACheck

Dopo i due casi segnalati in Italia, nella ricerca coordinata dall'Universita' Statale di Milano e presentata nel congresso Aids 2020, un altro caso in Texas dimostra che il nuovo coronavirus può essere trasmesso durante la gravidanza. Il nuovo dato è pubblicato sul Pediatric Infectious Disease Journal dal gruppo dell'università del Texas sudoccidentale a Dallas coordinato da Amanda Evans.
    "Numerosi neonati sono stati partoriti da donne risultate positive al virus SarsCov2, la maggior parte dei quali senza la malattia respiratoria o tracce molecolari di positività al virus", commenta Evans. "Il nostro studio è il primo a documentare la trasmissione intrauterina dell'infezione durante la gravidanza sulla base delle tracce del virus nelle cellule fetali della placenta".
    La bambina, nata dopo 34 settimane di gestazione, è stata in terapia intensiva neonatale sia per la prematurità che per la possibile esposizione al virus SarsCoV2. La neonata è apparsa inizialmente sana, ma al secondo giorno di vita ha iniziato ad avere febbre e lievi problemi respiratori. "E' improbabile che la sofferenza respiratoria osservata nella piccola dipendesse dalla sua prematurità, visto che è iniziata al secondo giorno di vita", osserva la ricercatrice. La piccola è infatti poi risultata positiva al nuovo coronavirus 24-48 ore dopo la nascita. E' stata trattata con un supplemento di ossigeno per diversi giorni e non ha avuto bisogno della ventilazione meccanica. E' rimasta positiva al Covid-19 per 14 giorni. Al 21/mo giorno madre e figlia sono tornate a casa in buone condizioni. I ricercatori hanno esaminato la placenta, che mostrava segni di infiammazione. Test più approfonditi hanno rilevato in seguito la presenza nella placenta sia delle particelle del virus, sia di una delle proteine fondamentali del virus, quella del nucleocapside (N): entrambi gli elementi confermano che l'infezione è stata trasmessa durante la gravidanza e non durante o dopo il parto.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza