La stretta sui rave party, prevista
dal nuovo Governo Meloni con un decreto, continua a turbare i
sonni dei giovani italiani e degli studenti in particolare che
temono che le misure possano essere applicate anche a picchetti,
occupazioni di aule e di scuole e a varie forme di dissenso. A
creare polemiche è soprattutto quella che gli studenti
definiscono 'la vaghezza del testo': "si dà alle forze
dell'ordine uno strumento repressivo che va ben oltre i
cosiddetti rave", accusa Luca Ianniello, per la Rete degli
studenti medi. Anche Anita Maglio, dell'Unione degli studenti
della Campania, ritiene che la formulazione del provvedimento
sia "cosi ampia e generica che è chiaro che le scuole, come le
piazze e le strade, rientrano nella fattispecie e quindi per gli
studenti sarà un ulteriore pericolo di rischio di sanzioni
penali se occuperanno e legittimamente manifesteranno il loro
dissenso nelle scuole, soprattutto in questo periodo in cui gli
istituti saranno sempre più privatizzati e chiusi al
protagonismo degli studenti".
"Non è un caso - osserva Alice Beccari dell'Uds - che la
legge arrivi dopo l'occupazione della facoltà di Scienze
politiche della Sapienza: quando la premier ostentava simpatia
per i giovani che avrebbero protestato contro il suo governo e
nello stesso momento gli studenti della Sapienza venivano
repressi con la violenza dalle forze dell'ordine. Il diritto
allo sciopero e a manifestare è un sancito dalla Costituzione e
come tale deve essere salvaguardato, ma dal governo Meloni
arriva già chiara la volontà di una morsa stringente che
colpisce non solo gli studenti tutti, ma ogni parte sociale che
lotta ogni giorno contro questo sistema. Noi non ci faremo
intimorire, il 18 novembre saremo in piazza senza alcuna paura
della vostra repressione!". Di tutt'altro avviso Fabio Roscani,
presidente di Gioventù nazionale, movimento giovanile che
strettamente collabora con il partito e la comunità di Fratelli
d'Italia. "Il ministro Bernini - puntualizza - ha detto
chiaramente che la norma non riguarderà scuole e università. Chi
continua a sostenere il contrario alimenta una polemica
pretestuosa. L'invasione di edifici è già punita, la norma anti
rave la circostanzia solo". Piuttosto l'esponente di Gioventù
nazionale fa presente che "l'ultima volta che in Italia abbiamo
visto reprimere il dissenso dei ragazzi che volevano manifestare
pacificamente, c'era un ministro dell'Interno ed un governo
sostenuto dalla sinistra, che utilizzando a pretesto le misure
anticovid ha emesso circolari che impedivano i cortei,
nonostante l'emergenza covid fosse stata dichiarata finita".
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