(ANSA) - ROMA, 07 DIC - "Cari ragazzi, penso che il dialogo
sia importante, soprattutto in questa fase, ma per la
schiettezza che mi contraddistingue, a differenza di chi vuole
esservi amico a tutti i costi, vi dico che state sbagliando.
Sbaglia chi tra voi sta occupando la scuola in questi giorni.
Sia chiaro che rispetto la vostra sensibilità e da studente
anche io ho partecipato attivamente alla vita politica e alle
mobilitazioni. Simpatizzo per chi, indifferentemente a destra, a
sinistra, sopra o sotto, vive una dimensione sociale e culturale
che vada oltre questi tempi fatti di alienazione e tossicità
digitale. Ma se occupate le scuole oggi, sbagliate". Lo scrive
in una lettera aperta agli studenti il sottosegretario
all'Istruzione Rossano Sasso.
"Sbagliate innanzitutto perché dopo ormai due anni di Covid, di
didattica a distanza e di chiusure e con tutti gli sforzi per
tenere le scuole aperte, oggi dovreste difendere con i denti la
didattica in presenza. Avete subìto una deprivazione culturale
spaventosa, non avreste proprio bisogno di perdere altri giorni
di lezione.
Quella didattica che avete interrotto negandola per giunta ai
vostri compagni, imponendo la vostra volontà a chi vorrebbe
semplicemente frequentare le lezioni. In certi casi il 10% di
voi ha deciso per un intero istituto: vi sembra giusto? Vi
sembra democratico?
Protestate per mancanza di spazi e per l'edilizia scolastica
vetusta, e occupate. Ma qualcuno di voi lo sa che abbiamo appena
pubblicato bandi per 5 miliardi di euro per ristrutturare le
scuole e costruire mense e palestre?
Dite che vorreste recuperare la socialità a scuola, vorreste
vivere la scuola maggiormente. Bene, per la prima volta nella
storia della nostra Repubblica lo scorso anno il ministero
dell'Istruzione ha elaborato un piano (costato 500 milioni di
euro) per tenere le scuole aperte anche d'estate e svolgere
attività alternative, culturali e ricreative. Quanti di voi
hanno partecipato?", chiede
"Oggi il vero gesto rivoluzionario sarebbe difendere la scuola
in presenza e non perdere nemmeno un secondo di didattica. Mi
spingo oltre: la protesta potrebbe confluire in attività da
svolgere al di là dell'orario scolastico e su base volontaria,
in modo da non imporre niente a nessuno e soprattutto senza far
perdere un minuto di didattica a nessuno", conclude Sasso.
(ANSA).
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