(ANSA) - GENOVA, 15 SET - Se i genitori scelgono per i
propri figli minori un percorso di istruzione parentale, la
promozione o la bocciatura possono essere valutati dall'istituto
scolastico solo in base agli esiti delle prove esame finali. Per
questo il Consiglio di Stato, confermando una sentenza di primo
grado del Tar della Liguria, ha emesso un'ordinanza che respinge
la richiesta di sospensiva della bocciatura presentata dai
genitori di un alunno di quinta elementare contro la non
ammissione alla prima media decretata da un istituto scolastico
di Lavagna (Genova).
"L'amministrazione scolastica, in ragione della particolare
formazione parentale dell'alunno, non dispone di elementi
ulteriori, al di là delle risultanze delle prove d'esame, per
poter valutare il livello di apprendimento dell'alunno", spiega
il Cds nell'ordinanza che dà ragione al Ministero
dell'Istruzione. L'alunno aveva conseguito i giudizi di
"Intermedio" nella prova scritta di Italiano, "In via di prima
acquisizione" in Matematica e alla prova orale. "Essendo la
formazione del minore effettuata nella forma della istruzione
parentale, non è stato possibile all'istituzione scolastica
adottare nel corso dell'anno scolastico specifiche strategie per
il miglioramento dei livelli di apprendimento nelle discipline
nelle quali il minore ha evidenziato, in sede di valutazione
della idoneità alla classe successiva, significative carenze (la
Matematica e le discipline oggetto della prova orale) -
sottolinea il Cds -. Il giudizio di non ammissione del minore
alla prima classe della scuola secondaria di primo grado deve
quindi ritenersi sufficientemente motivato". (ANSA).
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