Un primo maggio amaro per i
lavoratori dello stabilimento Jabil di Marcianise (Caserta), che
oggi hanno appreso, nella riunione tenuta al Mimit, della
decisione della multinazionale Usa dell'elettronica di lasciare
il sito produttivo e l'Italia, senza per ora indicarne i tempi.
Ultimo e inatteso atto di una vertenza che si trascina da
qualche anno, con oltre trecento lavoratori già fuoriusciti
dagli organici aziendali; mai però fino ad oggi l'azienda aveva
paventato il totale disimpegno, al massimo aveva ventilato
ulteriori esuberi che avrebbero dovuto portare la forza lavoro
dagli attuali 420 addetti a 250. Ed invece domani, proprio nel
giorno della Festa del Lavoro, partirà l'ennesima mobilitazione
degli addetti Jabil, nella speranza che il 27 maggio, data di un
nuovo incontro tra azienda e sindacati, possa cambiare qualcosa,
quantomeno essere delineata una soluzione alternativa, che tenga
però conto della circostanza che le precedenti ricollocazioni
degli addetti Jabil in altre aziende - come Softlab e Orefice -
non hanno portato ad alcuna reindustrializzazione. Stasera i 420
lavoratori Jabil saranno in assemblea straordinaria con i loro
delegati sindacali per decidere la probabile proclamazione di
uno sciopero ad oltranza.
"Auspicavamo che questo Governo, che dice di voler salvare
l'industria italiana - afferma il segretario della Fiom-Cgil di
Caserta Francesco Percuoco - convincesse Jabil a restare,
soprattutto per evitare la completa desertificazione dell'area
industriale casertana, che una volta era il polo
dell'elettronica. Il disimpegno di Jabil è un pessimo segnale
per il Sud Italia e l'Italia, anche perché finora Jabil non
aveva mai manifestato tale volontà; ricordo inoltre che la
stessa Jabil ha aperto qualche mese fa uno stabilimento in
Croazia, mentre qui in Italia lamenta da anni una crisi
produttiva. Ciò che è avvenuto con Jabil dimostra che da noi le
multinazionali vengono solo a fare business, poi quando vogliono
decidono di andare via senza che nessuno riesca a salvaguardare
i posti di lavoro e le professionalità acquisite".
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