La scoperta della grossa
sfera trasparente e gelatinosa nei fondali dell' Area Marina
Protetta di Punta Campanella , avvenuta nel 2011, è finita
sulla prestigiosa rivista scientifica inglese "Scientific
Reports".
Grazie agli studi di un team internazionale di ricercatori, che
comprende anche il prof. Roberto Sandulli, docente di zoologia
all' Università Parthenope di Napoli, il mistero è stato
svelato.
Nel 2011 due subacquei, Edoardo Ruspantini e Daniele
Castrucci,,; avvistarono e fotografarono una grande sfera
gelatinosa nei fondali prospicienti Punta della Campanella, in
zona B dell'Area Marina Protetta.
n avvistamento rarissimo e spettacolare, ora lo studio
internazionale ha chiarito il mistero: dentro vi sono contenute
migliaia di uova di totano.
Il prof. Sandulli, all'epoca, parlò subito di una teca ovarica
prodotta da femmine di molluschi cefalopidi. Ma, in mancanza di
campioni prelevati, non era stato possibile individuare con
certezza la specie.
Lo studio pubblicato da "Scientific Reports" ha potuto
analizzare i campioni prelevati negli ultimi mesi da teche
uguali; a quella avvistata a Punta Campanella. L' esame del DNA
ha poi chiarito ogni dubbio: si tratta di; teca ovarica di
totano nero, nome scientifico "Illex coindetii."
Contiene migliaia di uova. La particolarità dello studio non è
dovuta; alla specie, che è molto diffusa nei nostri mari, ma
alla rarità degli avvistamenti e alla mancanza di analisi
approfondite su queste sfere gelatinose e "misteriose". Ne sono
state individuate meno di 100 in 40 anni. Quasi tutte nei mari
del nord Europa, in Scandinavia in particolare. Rarissime le
segnalazioni in Italia.
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