Negli ultimi decenni le catastrofi
naturali in Italia sono costate quasi 310 miliardi di euro; le
alluvioni sono l'evento più frequente (35%), ma quello che
impatta di più sul piano economico sono i terremoti. Dei 310
miliardi di danni in totale, infatti, oltre 150 sono
ricollegabili alle ricostruzioni legate ai terremoti più
violenti. Ma i danni indiretti da "CATNAT" (Catastrofi Naturali)
sono ingenti e di difficile quantificazione. Di contro sono
"solo" 125 miliardi di euro i finanziamenti pubblici erogati in
Italia negli anni per gli stessi eventi. Nonostante quasi l'80%
delle abitazioni sia esposto a un rischio significativo di
calamità naturali di vario tipo, solo il 4,5% delle stesse viene
protetto da una polizza contro questi eventi. Sono i dati emersi
dal workshop online sull'educazione assicurativa-OttobreEdufin
2020 sul tema "Il ruolo delle assicurazioni nei rischi
catastrofali" organizzato a Napoli dall'Istituto di Ricerca su
Innovazione e Servizi per lo Sviluppo (Iriss) del Cnr e
patrocinato dal Centro studi e ricerche AssicuraEconomia.
"L'Iriss è fortemente impegnato sul tema del rischio. I nostri
ricercatori collaborano con i più importanti centri di ricerca e
università in progetti congiunti sulla fragilità e vulnerabilità
dei territori - ha sottolineato Massimo Clemente, direttore
dell'Iriss-Cnr -,anche promuovendo la diffusione della cultura
assicurativa. Studiare, approfondire e divulgare è l'impegno
dell'Istituto per aumentare la consapevolezza soprattutto nelle
nuove generazioni".
"Occorre realizzare un sistema efficace di prevenzione e
protezione dai danni derivanti dalle catastrofi naturali - ha
evidenziato Antonio Coviello, ricercatore del Cnr-Iriss e
responsabile scientifico del progetto di ricerca 'Innovazione
dei servizi assicurativi nella gestione dei rischi catastrofali'
- che preveda anche lo strumento assicurativo, secondo uno
schema pubblico-privato, come già avviene nei principali Paesi
europei. Nel settore delle assicurazioni a protezione dei beni,
della salute e del patrimonio (escludendo l'assicurazione auto),
l'Italia presenta un evidente divario di copertura rispetto agli
altri principali Paesi europei:".
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