Otto mesi e il pagamento di
una provvisionale di 3.000 euro, oltre alle spese giudiziarie.
E' la condanna inflitta dal Tribunale di Vibo al fotografo
Oliviero Toscani, accusato di aver offeso la reputazione - alla
presenza di numerose persone - dell'allora studente diciottenne
Vittorio Sibiriu, definendolo un potenziale mafioso in occasione
dell'inaugurazione della mostra fotografica "Razza umana"
tenutasi a Vibo Valentia il 20 ottobre del 2016.
La notizia, all'epoca dei fatti, aveva creato un certo
scalpore anche perché il destinatario di quella frase era un
giovane, studente, figlio di un carabiniere. A seguito di
quell'episodio si era instaurato un procedimento giudiziario che
si è concluso oggi con la condanna dell'artista, famoso in tutto
il mondo per le sue campagne provocatorie, per come richiesto
dalla pubblica accusa e dalla parte civile, l'avvocato Carmine
Pandullo. In quella circostanza il giovane si era avvicinato a
Toscani per chiedergli una foto ricordo, un selfie, con lui, ma
la risposta era stato un rifiuto netto.
Per spiegarsi, aveva raccontato il ragazzo, Toscani "mi ha
additato come un potenziale 'mafioso' affermando che avrei
benissimo potuto esserlo poiché, a suo dire, anche Matteo
Messina Denaro non ha la faccia da mafioso eppure lo è".
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