Un video proiettato sulla
torre del castello simbolo del paese per esprimere la vicinanza
dell'intera cittadinanza all'ex questore di Palermo Renato
Cortese. In questo modo Santa Severina, paese natale di Cortese,
si è schierata dalla parte del poliziotto che nel 2006 ha
catturato Bernardo Provenzano, il boss latitante di Cosa Nostra
ricercato da 40 anni.
Nelle scorse settimane Cortese è stato condannato a cinque
anni di reclusione per la vicenda dell'espulsione di Alma
Shalabayeva, moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov. A
Santa Severina, nel crotonese, hanno pensato di utilizzare uno
dei simboli della storia calabrese per esprimere la contrarietà
alla decisione della magistratura di Perugia e ribadire il
pensiero contenuto nell'hashtag #iostoconrenatocortese. Così
stasera la Pro loco 'Siberene' e la cooperativa Aristippo hanno
proiettato sulla torre del castello un video - montato da
Giovanni Ziparo - che ripercorre la carriera di Cortese ad
iniziare proprio dalla cattura di Provenzano.
"Santa Severina è con Renato Cortese - ha detto il sindaco
Lucio Giordano -. Renato è stato ed è un uomo dello Stato, ha
rappresentato lo Stato quando altri non lo potevano
rappresentare. Ha rappresentato la speranza di una città che era
in ginocchio. E' una delle figure più nitide della nostra
Repubblica".
"Non avremmo voluto mai fare questo omaggio al nostro
concittadino - ha aggiunto il presidente della Pro loco,
Ferdinando Panza - perché sappiamo cosa ha fatto per lo Stato
italiano e per combattere la mafia. Purtroppo abbiamo dovuto
farlo per far capire che la gente è dalla sua parte e che la sua
condanna è ingiusta".
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