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ANSAcom - In collaborazione con Proformat / Boehringer
Dolore fisico, eruzioni cutanee, senso di isolamento e incertezza, minaccia costante per la vita. Sono i 5 aspetti che caratterizzano il vissuto delle persone che convivono con la psoriasi pustolosa generalizzata (GPP), patologia rara della pelle, che rappresenta circa l’1% di tutti i casi di psoriasi e che colpisce in Italia almeno 150 persone. Un vissuto ben rappresentato da cinque sculture della Unwearable Collection realizzata dall’artista americano Bart Hess: una ‘collezione’ che nessuno vorrebbe indossare e che oggi viene inaugurata a Milano presso il Dynamic Art Museum, dove resterà fino al 23 settembre.
La mostra, per la prima volta in Italia, nell’ambito del progetto “Sulla Mia Pelle: vivere con la GPP” promosso da Boehringer Ingelheim Italia ha ispirato un contest dedicato agli studenti dell’Accademia del Lusso. L’iniziativa è stata presentata in conferenza stampa a Palazzo Lombardia a Milano. I 5 progetti più rappresentativi del vissuto dei pazienti sfileranno al vernissage della “UnwearableCollection”. La psoriasi pustolosa generalizzata è una malattia grave: soprattutto le forme molto estese possono provocare complicanze potenzialmente pericolose per la vita, che richiedono in qualche caso un accesso al pronto soccorso e il ricovero in un’unità di terapia intensiva. I dati sulla mortalità sono limitati, ma sono stati riportati tassi tra il 3% e il 7%.
Identificare la GPP non è facile e ciò comporta molto spesso un ritardo nella diagnosi (anche di molti anni) e nell’accesso alle terapie. “La Unwearable Collection — sottolinea Morena Sangiovanni, presidente di Boehringer Ingelheim Italia - racconta il vissuto delle persone con GPP, costrette a portarsi addosso i segni di una malattia rara, dolorosa e poco conosciuta anche in ambito clinico. Con il progetto ci siamo posti l’obiettivo di richiamare l’attenzione su bisogni di salute non ancora pienamente soddisfatti, a cominciare dal diritto a una diagnosi tempestiva“. “È fondamentale -sottolinea Francesco Cusano, Presidente ADOI – Associazione Dermatologi - venereologi Ospedalieri Italiani e della sanità pubblica - fare in modo che l’opinione pubblica, che non ha esperienza di una malattia rara e poco conosciuta possa essere messa in condizione di essere consapevole delle problematiche dei pazienti“.
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