Banche italiane che rappresentano
l'81,9% dell'attivo del settore sono impegnate in iniziative per
il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità dell'Agenda
2030 dell'Onu (i cosiddettiSustainable Development Goals, SDG).
Lo rivela la rilevazione BusinEsSG dell'ABI, che prende in esame
le Dichiarazioni non finanziarie (Dnf) pubblicate dalle banche
nel 2020 rispetto alle attività svolte nel 2019.
Dall'indagine emerge che i principali obiettivi rendicontati
(da oltre il 70% del totale attivo di settore) sono: occupazione
e crescita economica, istruzione di qualità, parità di genere,
città e comunità sostenibili, contrasto alla povertà, consumo e
produzione responsabili, lotta contro il cambiamento climatico,
energia pulita e accessibile.
L'elaborazione della Dichiarazione non finanziaria è
coordinata nella maggior parte dei casi (l'84% del settore in
termini di totale attivo) dall'unità preposta alla
sostenibilità. Ma tutti i rispondenti affermano il
coinvolgimento delle funzioni Bilancio, Risk Management, Risorse
Umane, Acquisti e logistica.
La rilevazione Abi mette in luce anche il confronto con le
diverse realtà che si relazionano con la banca, quali i
dipendenti, i clienti, gli azionisti, ricercatori o accademici,
organizzazioni del terzo settore. Inoltre, l'80% in termini di
totale attivo inserisce nella Dnf l'enunciazione di impegni
precisi nei confronti dei diversi soggetti o gruppi che si
relazionano con la banca.
Secondo l'indagine, il sito Internet è il principale canale
di comunicazione che le banche usano per comunicare i loro
risultati di sostenibilità. Gli altri canali utilizzati, anche
in modo concomitante, sono le piattaforme social (78% del totale
attivo), in particolare Linkedin, e a seguire Facebook e
Twitter.
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