L'aumento dei contagi in provincia,
con l'ultimo che dato parla di un 8% dei casi di positività sul
totale dei tamponi effettuati, si riflette anche sull'aumento
dei ricoveri e dell'occupazione dei posti in terapia intensiva.
Tanto che questa mattina l'unità di crisi della Asl di Teramo si
è riunita per gestire la nuova fase della pandemia, stabilendo
la riapertura al Mazzini di tutta una serie di reparti Covid.
"L'incremento notevole dei positivi sul territorio ovviamente
trova corrispondenza nel numero dei ricoveri - ha commentato il
direttore generale della Asl Maurizio Di Giosia - è venuto il
momento di una nuova organizzazione della macchina sanitaria".
Visto l'aumento di pazienti positivi che necessitano di
trattamenti in terapia intensiva è stata disposta la riapertura
della Rianimazione Covid al terzo lotto del Mazzini con 6 posti
letto. Attualmente al Mazzini sono cinque i ricoverati positivi
che necessitano di terapia intensiva, e uno è stato trasferito a
Pescara. Contemporaneamente è stata disposta la riapertura
anche della Pneumologia Covid, con 12 posti letto di
subintensiva. Al Pronto soccorso è stata chiusa l'osservazione
breve (Obi) ed è stata attivata una ulteriore "zona sospetti"
che accoglie tutti coloro che hanno sintomi che possono essere
riconducibili al coronavirus. "In questo momento con la
direzione sanitaria - ha aggiunto il direttore generale -
abbiamo predisposto un piano che non prevede la riduzione delle
sedute operatorie, comprese quelle aggiuntive per abbattere le
liste di attesa". La Asl si è dotata di un piano con cinque
scenari, a seconda del livello di trasmissione del virus in
provincia e della pressione sulle strutture ospedaliere. Solo
nell'ultimo scenario è prevista l'attivazione di posti letto
negli ospedali periferici che per il momento, dunque, non
vengono coinvolti nella gestione della pandemia.
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