"E' pesantissimo il verbale del
tavolo di monitoraggio sulla sanità che, come avevamo ampiamente
e anticipatamente previsto, fa delle censure gravi ai documenti
presentati dalla Regione Abruzzo. Una valutazione tecnica che
travolge l'operato o, meglio, il non-operato della Giunta di
centrodestra, che senza alcun indirizzo sta portando allo sbando
la sanità della Regione". A sostenerlo è il capogruppo del Pd in
consiglio regionale, Silvio Paolucci.
"Il tavolo evidenzia innanzitutto - spiega in una nota - una
rilevante gravità della situazione finanziaria principalmente
dovuta alla mancanza di governance nel corso del 2019. Quante
riunioni sui conti sono state fatte con le Asl abruzzesi? E
perché tutto questo tempo nella riorganizzazione dei loro
vertici? Oggi abbiamo solo due manager dei 4 e mancano in modo
illegittimo direttore sanitario ed amministrativo nelle altre
Asl. Inoltre con un Dipartimento che, a parte la prematura e
dolorosa scomparsa del Direttore, ha perso sei dirigenti dei
vari servizi in questi mesi, senza che tutto ciò abbia
preoccupato più di tanto l'Esecutivo".
"Dalla severità del pronunciamento si evince anche la
sostanziale superficialità dei documenti programmatori
presentati - sostiene Paolucci - cosa che avevamo per tempo
rilevato, proprio perché scevri di contenuti e di azioni, ma
soprattutto di indirizzi politici chiari e coerenti tra loro. Ed
è quello che è avvenuto, conferma il verbale: né il piano, né la
rete ospedaliera sono stati puntualmente valutati. E vengono al
contrario sistematicamente rinviati. E così che si giunge
all'ennesimo rinvio dopo un anno. In Consiglio Regionale si
vieta qualsiasi confronto e di fatto nel corso del 2020, forse,
si valuterà la programmazione del 2019".
"La verità è - prosegue Paolucci - che in questo anno il
centrodestra al governo ha fatto solo chiacchiere, alimentando
una perenne propaganda che purtroppo getta fumo negli occhi
della comunità e non affronta i suoi problemi. Problemi che in
sanità invecchiano presto, in mancanza di un'azione concreta. Lo
dimostra ciò che accade per l'edilizia ospedaliera: le risorse
ci sono, per stessa ammissione dell'assessore, ma il
trasferimento non avviene semplicemente perché nessuno dice al
Governo cosa si vuole fare con quelle risorse. Il deficit di 57
mln, il taglio di 75 del programma operativo che non sono per
altro sufficienti a rientrare del deficit 2019/2020, il caos sui
contratti con gli erogatori privati, il blocco dell'edilizia
sanitaria, la genericità degli indirizzi programmatori sono il
costo salatissimo della differenza che passa tra la propaganda e
la strumentalizzazione, anche violenta, degli anni passati e lo
stallo che si determina quando una volta al governo fai i conti
con le bugie dette nel passato. Mai come in questo caso: le
chiacchiere si perdono al vento, per governare serve competenza,
quella vera. Intanto un anno intero è stato completamente perso
e tra qualche mese vedremo anche i risultati della griglia Lea
2019".
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