(ANSA) - CARRU' (CUNEO), 16 DIC - Nell'ultima vendemmia il 'vigneto Piemonte' ha prodotto 2,3 milioni di ettolitri di vino contro gli oltre 2,7 del 2020, un calo del 15% rispetto all'anno precedente, ma è un'annata da 4 stelle per la qualità. Positivi anche i dati dell'export nonostante la crisi economica mondiale causata dalla pandemia. E' quanto si ricava dall'analisi fatta da enologi, agronomi e giornalisti di settore in Piemonte Anteprima Vendemmia 2021, l'annuale pubblicazione curata da Vignaioli Piemontesi e Regione Piemonte in cui si analizzano dati tecnici e valutazioni sulla vendemmia appena passata e sull'andamento economico generale del comparto.
Il 2021 del vino piemontese va quindi classificato tra l'ottimo e l'eccellente, nonostante le criticità climatiche dovute alle gelate tardive di inizio aprile a inizio e alle grandinate estive, a una primavera fredda e piovosa che ha portato a un ritardo vegetativo e a una seconda parte dell'estate molto calda con assenza di pioggia.
"Le avversità atmosferiche - riassume Marco Protopapa, assessore all'Agricoltura e al Cibo della Regione Piemonte - hanno inciso sulla produzione a livello quantitativo determinando una diminuzione della resa ma al tempo stesso resta confermata la qualità eccellente del vino piemontese, sia per i vitigni precoci sia per quelli tardivi, e si prospettano quindi vini di qualità richiesti dai mercati internazionali. Prosegue il sostegno della Regione Piemonte al comparto vitivinicolo attraverso tutti gli strumenti a disposizione, a partire dalle misure dell'OCM a favore degli investimenti e della ristrutturazione delle aziende agricole; e a favore della promozione dei vini nei mercati extra Ue; proseguendo con le misure del Programma di sviluppo rurale per i contributi rivolti agli investimenti nelle aziende, ai giovani agricoltori, ad investimenti per la trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli; per il sostegno alle attività di informazione e promozione a favore delle produzioni di qualità".
Ottime notizie dai mercati: "Stiamo assistendo - sottolinea il presidente di Vignaioli Piemontesi Giulio Porzio aggiunge: - a un'euforia dei mercati: nella rivoluzione portata dal Covid-19, il vino piemontese sta vendendo bene in Italia e nel mondo. Ora dobbiamo concentraci su quella che sarà la viticoltura di domani: dal problema dei cambiamenti climatici che ci costringono a un ripensamento delle pratiche agronomiche al discorso della sostenibilità ambientale nelle vigne e della sostenibilità economica per i nostri viticoltori. Con questi cambiamenti repentini, dai mercati al clima, chiediamo alla Regione più flessibilità nelle misure di sostegno dell'agricoltura: non possiamo restare bloccati dalla burocrazia e da progetti lunghi che non si adeguano alle trasformazioni veloci che sono in atto". (ANSA).