Quotidiano Energia - Si conclude la lunga gestazione della nuova direzione generale Energia della Commissione Ue, inizialmente rivista dalla dg Ditte Juul-Jørgensen che ha sostituito Dominique Ristori dall’agosto 2019 e poi profondamente riorganizzata a seguito del Green deal. Il collegio dei commissari Ue ha infatti riempito l’ultima casella mancante nominando ieri Mechthild Wörsdörfer vice-direttore generale, carica sinora ricoperta ad interim dalla stessa Juul-Jørgensen.
Wörsdörfer, di nazionalità tedesca, lavora da 26 anni per la Commissione Ue, in cui ha ricoperto per vari anni il ruolo di direttore nella DG Energia, ma dal 2018 è direttore Sostenibilità e Tecnologia dell’Agenzia internazionale dell’energia.
Una nota precisa che Wörsdörfer sarà “responsabile del coordinamento della transizione giusta e pulita e degli affari internazionali nell’ambito del Green deal europeo”.
L’organigramma vede dunque un vertice costituito dalla dg Juul-Jørgensen affiancata dai vice-dg Massimo Garribba, responsabile dei direttorati D (Energia nucleare, sicurezza, Iter) ed E (Euratom) (QE 9/7/20), e Wörsdörfer, cui fanno capo i nuovi direttorati A (Politica energetica, Strategia e Coordinamento), B (Just Transition, Consumatori, Efficienza e Innovazione) e C (Transizione verde e System integration).
In particolare, i direttorati B e C hanno sostituito i precedenti “Mercato interno dell’energia” e “Rinnovabili, Ricerca ed Efficienza”, con un radicale cambiamento delle rispettive unità.
In seno al direttorato B, infatti, sono scomparse le unità “Reti e Iniziative regionali”, “Mercati all’ingrosso, elettricità e gas”, “Mercati al dettaglio, carbone e petrolio” e “Sicurezza approvvigionamenti”, che hanno lasciato il posto a “Consumatori, Iniziative locali e Transizione giusta”, “Efficienza”, “Edifici e prodotti”, “Sicurezza energetica” e “Innovazione e ricerca”.
Nel direttorato C, invece, le unità “Rinnovabili e Ccs”, “Nuove tecnologie, innovazione e carbone pulito” ed “Efficienza” sono state rimpiazzate da “Rinnovabili e System integration”, “Decarbonizzazione e sostenibilità delle fonti energetiche”, “Mercato interno dell’energia” e “Infrastrutture e Cooperazione regionale”.
Di qui le perplessità delle lobby di settore attive a Bruxelles che hanno visto scomparire le unità di riferimento (come gas, carbone e petrolio), ma anche di alcuni europarlamentari che vorrebbero un’audizione di Juul-Jørgensen davanti alla commissione Industria, ricerca ed energia (Itre) per comprendere meglio i termini della riorganizzazione.
Fonti della Commissione rilevano però che la nuova DG Energia è perfettamente allineata al Green deal, giacché interrompe la distinzione tra la direzione B tradizionalmente associata ai fossili e quella C alle rinnovabili, nell’ottica di non differenziare più le fonti ma i vari obiettivi della strategia energetico-climatica (Transizione giusta, System integration etc.).
In tale contesto si è inserita anche la creazione della super-agenzia Cinea (European climate, infrastructure and environment executive agency), che dal 1° aprile ha assorbito le competenze della Innovation and network executive agency (Inea). Proprio per potenziare il personale del passaggio da Inea a Cinea, la Commissione, su proposta del commissario al Bilancio Johannes Hahn d’intesa con la presidente Ursula von der Leyen, ha creato il mese scorso nuove posizioni di resposabili unità presso le DG Energia, Clima e Ambiente, che saranno distaccati alla nuova agenzia.