A Belgrado si è conclusa nella
tarda serata di ieri la protesta violenta dell'opposizione, i
cui sostenitori hanno assediato per ore la sede del Municipio
cercando a più riprese di penetrare all'interno dell'edificio.
Per il settimo giorno consecutivo, 'La Serbia contro la
violenza', maggior cartello dell'opposizione, aveva organizzato
una manifestazione antigovernativa per denunciare i presunti
brogli nelle elezioni parlamentari e amministrative del 17
dicembre scorso. Ma il raduno, convocato come di consueto
davanti alla sede della commissione elettorale, è degenerato
trasformando ben presto in una contestazione violenta, con
alcune migliaia di dimostranti che si sono diretti verso la
vicina sede del Municipio con l'intenzione di assaltarla. In
tanti a più riprese hanno cercato di oltrepassare le recinzioni
e penetrare con la forza nell'edificio, a difesa del quale sono
affluite ingenti forze di polizia in assetto antisommossa.
Contro i dimostranti violenti che hanno a lungo bersagliato il
Municipio con un fitto lancio di uova, bottiglie di plastica,
pomodori e altri oggetti, la polizia ha fatto uso di gas
lacrimogeni nel tentativo di disperdere i gruppi dei facinorosi.
Alcune porte d'ingresso del Municipio e diverse finestre sono
andate distrutte. Alla fine le forze di polizia sono riuscite a
creare un solido cordone di agenti tutt'intorno alla sede del
Municipio, respingendo i manifestanti nella strade laterali e
verso la piazza Slavija. Come ha riferito in serata il
presidente Vucic, che ha convocato una riunione urgente del
Consiglio per la sicurezza nazionale, almeno 35 dimostranti
violenti sono stati arrestati con l'accusa di tentativo di
assalto alle istituzioni. Diversi agenti di polizia sono rimasti
feriti, due in modo serio, colpiti dal lancio di sassi e altri
oggetti. Secondo il sindaco uscente di Belgrado Aleksandar
Sapic, quanto avvenuto ieri sera a Belgrado può essere
paragonato alla rivolta del Majdan del 2014 a Kiev, cominciata
con le proteste antigovernative di inizio 2014 nella piazza
centrale della capitale ucraina. Per il sindaco Sapic, quelli di
ieri sera a Belgrado sono stati eventi eccezionali di estrema
gravità, avendo avuto come obiettivo l'attacco violento a sedi
istituzionali. Il presidente Vucic da parte sua ha annunciato la
dura reazione delle istituzioni contro chi teorizza e mette in
pratica comportamenti violenti. Nessuno dei responsabili
scamperà alla giustizia e alle legittime punizioni.
I tentativi dell'Occidente "di infiammare la situazione in
Serbia sono evidenti": lo ha detto la portavoce del ministero
degli Esteri russo, Maria Zakharova, alla Tass. "Stanno cercando
di infiammare la situazione utilizzando 'le tecniche di Maidan',
è evidente", ha detto riferendosi alla celebre piazza di Kiev
della rivolta ucraina contro l'allora presidente filorusso
Viktor Janukovic.
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