La decisione della Corte
costituzionale albanese sull'accordo migratorio tra Roma e
Tirana "è un passaggio procedurale necessario. C'erano questi
due ricorsi presentati dall'opposizione nei confronti del
protocollo e la Corte ne esaminerà l'eventuale costituzionalità
dal punto di vista della legislazione interna albanese. La Corte
si pronuncerà nel merito a gennaio, attendiamo fiduciosi perché
riteniamo che il protocollo sia assolutamente compatibile sia
con la Costituzione albanese sia con tutte le norme
internazionali". Lo ha detto all'ANSA l'ambasciatore d'Italia in
Albania, Fabrizio Bucci, a margine della Conferenza degli
ambasciatori alla Farnesina. Allargando lo sguardo, Bucci ha
sottolineato "la stagione particolarmente felice di rapporti tra
Italia e Albania. Lo dicono tutti gli indicatori: siamo il primo
partner commerciale dell'Albania, il nostro interscambio vale il
20% del Pil albanese, un terzo dell'interscambio dell'Albania
col mondo avviene con l'Italia, la metà di tutte le aziende
straniere in Albania sono italiane, il numero delle nostre
aziende è cresciuto da 2.600 a 2.800, siamo presenti in tutti i
settori con piccole, medie e grandi imprese". Ma non è solo
l'economia a legare i due Paesi: "Abbiamo una decina di missioni
archeologiche, l'italiano è una delle lingue più studiate", ha
evidenziato l'ambasciatore. Inoltre, "per la lotta alla
criminalità organizzata e al narcotraffico abbiamo istituito due
anni fa il tavolo di lavoro a livelli di capi della polizia,
abbiamo una decina di squadre investigative congiunte" e
"soltanto negli ultimi due anni abbiamo catturato 80 latitanti e
sequestrato più di una tonnellata di stupefacenti". Infine,
"nell'ultimo anno c'è stata un'intensificazione dei rapporti e
delle visite a livello politico, c'è questo nuovo focus del
governo italiano sui Balcani". In sintesi, "in Albania l'Italia
è il Paese più importante, e noi consideriamo l'Albania una
porta privilegiata su tutti i Balcani", ha concluso Bucci.
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