Lo studio ha confermato che l'aumento delle accise minime è stato il deterrente maggiore al consumo di sigarette, ma gli effetti si sono visti soltanto in una minoranza di Stati membri, e tutti nell'Europa dell'Est. "L'alto numero di fumatori in Ue è ancora ancora una causa significativa di preoccupazione, con il 26% della popolazione adulta e il 29% di giovani tra i 15 e i 24 che fumano", scrive la Commissione. Inoltre, Bruxelles sottolinea come la grande differenza di prezzi delle sigarette tra Stati Ue (variano tra i 2,57 euro della Bulgaria e gli 11,37 dell'Irlanda) incentiva "alti livelli" di shopping transfrontaliero. La Commissione ricorda quindi che il lancio del piano d'azione europeo contro il cancro sottolineava proprio l'importanza di agire sulla tassazione del tabacco per ridurne il consumo.
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