Percorso:ANSA > Mare > Shipping e Cantieri > Clima: Assarmatori, da decreto e Inps misure insostenibili

Clima: Assarmatori, da decreto e Inps misure insostenibili

Ambiente è priorità ma aumento costo lavoro troppo elevato

23 settembre, 16:26
(ANSA) - GENOVA, 23 SET - "Difendere l'ambiente e l'occupazione sono obiettivi in testa alle priorità degli armatori italiani, ma le ricette politiche che si stanno delineando in questi giorni vanno proprio nella direzione contraria". È quanto sostenuto da Stefano Messina, presidente di Assarmatori, con riferimento sia alla bozza del Decreto Clima circolata nei giorni scorsi, sia a una recente circolare diffusa dall'Inps, che, afferma, "rischia di far lievitare progressivamente il costo del lavoro marittimo sino a livelli insostenibili".

Assarmatori si dice pronta da subito, insieme alle altre Associazioni di categoria e alle forze sociali, a confrontarsi con tutte le Istituzioni interessate per trovare le soluzioni più coerenti ed efficaci per migliorare l'ambiente e sostenere l'occupazione, senza mettere in pericolo il settore marittimo e tutta l'economia nazionale. "Nel Decreto Clima - dichiara Messina - si propone il taglio lineare del 10% di tutti i sussidi considerati ambientalmente dannosi e tra questi sono stati inseriti alcuni degli aiuti che hanno permesso al cluster marittimo italiano di superare una pesante crisi, rilanciare l'occupazione e tornare ad essere competitivo con la concorrenza internazionale, mentre limitarli ora significherebbe colpire solo le imprese italiane, senza peraltro aiutare l'ambiente, visto che la maggioranza dei traffici nel Paese è operato da imprese che non sarebbero soggette a questa misura". "L'Inps - spiega Messina - con una circolare del 6 settembre 2019 ha modificato la precedente interpretazione del cosiddetto Decreto Dignità, stabilendo che il contributo addizionale NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego) che scatta ad ogni rinnovo di un contratto di lavoro a tempo determinato si applica anche al settore marittimo. La misura, pensata per disincentivare le assunzioni a termine a favore di quelle a tempo indeterminato, prevede un aumento dello 0,5% del contributo addizionale, pari all’1,4% della retribuzione, che il datore di lavoro paga a conclusione di un contratto a tempo determinato e che serve a finanziare la NASpI. Peccato, però, che il lavoro marittimo sia per sua natura temporaneo o stagionale". (ANSA).

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA