BRUXELLES - La Commissione europea è "rammaricata che l'accordo provvisorio sulla legge sul ripristino della natura non possa essere siglato oggi, come inizialmente previsto. È vero che l'Ue ha un problema di competitività ma non possiamo usare il Green Deal come capro espiatorio". Lo ha dichiarato il commissario europeo all'ambiente, Virginijus Sinkevičius, intervenendo nella sessione pubblica al Consiglio Ambiente sulla legge Ue sul ripristino della natura, incalzando gli Stati membri a convalidare quanto prima l'accordo con l'Eurocamera sul regolamento.
Il punto, inizialmente previsto in agenda, è stato rimandato per assenza di maggioranza qualificata. Il commissario si è detto "preoccupato non solo per le conseguenze politiche di una mancata conclusione di questo dossier chiave di Green Deal, ma anche per il segnale negativo che questo invierebbe in termini di credibilità" dell'Ue "soprattutto a livello internazionale", ha aggiunto, in riferimento all'appuntamento della prossima Cop16, la Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità, che si terrà dal 21 ottobre al 1° novembre in Colombia. Per il commissario, lo stallo in Consiglio sull'accordo solleva, inoltre, "seri interrogativi sulla coerenza e la stabilità del processo decisionale dell'Ue", dal momento che il dossier viene bloccato dopo un accordo già raggiunto con l'Eurocamera.
La Commissione ha ricordato ancora che l'accordo finale tra co-legislatori non prevede obblighi per gli agricoltori e che "numerosi settori, tra cui l'agricoltura, la silvicoltura, il turismo e l'energia, così come l'industria e il settore finanziario, si basano sulla biodiversità e sugli ecosistemi naturali: preservare e ripristinare la natura è fondamentale per mantenere un'industria e un'economia sostenibili".
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