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Dai treni alla telemedicina, aziende innovano con fondi Ue

Dai treni alla telemedicina, aziende innovano con fondi Ue

Sette progetti sostenuti dall’hub di Confartigianato, già pronti per il mercato

Napoli, 23 agosto 2023, 15:22

Redazione ANSA

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Dai treni alla telemedicina, aziende innovano con fondi Ue - RIPRODUZIONE RISERVATA

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Dal settore ferroviario a quello industriale e medico, con un unico comune denominatore: l’utilizzo di fondi europei per innovare e supportare il tessuto produttivo campano. Sono i sette progetti che hanno coinvolto undici imprese campane, in particolare delle province di Caserta, Napoli e Salerno, che hanno partecipato al bando della Regione Campania nell’ambito del Piano Operativo Regionale 2014-2020 per accedere al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR); un piano attuato con la stretta collaborazione del Digital Innovation Hub, la struttura di Confartigianato Imprese Caserta che ha il compito di accelerare le competenze e le energie positive del territorio, sostenendo con iniziative specifiche il tessuto produttivo campano.

Le undici aziende sono state sostenute perché hanno realizzato progetti che puntano alla realizzazione di produzioni di elevato livello qualitativo e tecnologico.

Dal suo canto, il Digital Innovation Hub ha affiancato le aziende nelle operazioni di strutturazione e disseminazione dei risultati e delle applicazioni degli innovativi progetti ad alto contenuto tecnologico. “Il Digital Innovation Hub – spiega Luca Pietroluongo, Segretario Confartigianato Caserta - sta raggiungendo rapidamente gli obiettivi che ci eravamo prefissati: diventare un nodo regionale di riferimento per l’intero sistema nazionale di Confartigianato e una ‘casa’ per le incredibili potenzialità professionali del territorio della provincia di Caserta e della Campania tutta. I sette progetti ne sono una testimonianza vivente”. Nella realizzazione dei progetti, in particolare nel trasferimento di conoscenze dal mondo accademico a quello della ricerca applicata, ha collaborato anche il CeRICT, organismo di ricerca formato da tutte le sette università pubbliche campane e da enti come il Cnr. I progetti sono frutto di un cofinanziamento, con gran parte di fondi Ue e il residuo di fondi delle stesse aziende. 

C’è “Safe Rail”, progetto da 773mila euro di cui 465mila di fondi Ue, realizzato dalle aziende OptoSmart, Cosmind e Intelligentia, progetto che ha come obiettivo l’innovazione del sistema di monitoraggio e diagnostica dei treni in transito durante il loro normale esercizio ferroviario; basato sulla tecnologia in fibra ottica, è in grado di effettuare in tempo reale la pesa dinamica dei convogli (funzionalità WIM) al fine di controllare sbilanciamenti longitudinali e/o trasversali, di misurare la forza di impatto ruota/rotaia e la rilevazione di ruote difettate (WILD – Wheel Impact Load Detection) e di restituire altre innumerevoli misure, tra cui il numero di assi, la composizione, la velocità e la direzione di transito. C’è poi “DMW TeleAR” dell’azienda Contrader, acronimo di Dispositivo Medico Wearable per la TeleAssistenza e la Riabilitazione, un medical device basato su wearable advanced sensors non invasivi nel trattamento di patologie d’interesse ortopedico in telemedicina. In tale ambito, lo sviluppo di un sistema di sensori in grado di monitorare lo stato di salute degli arti inferiori dei pazienti, rappresenta un obiettivo innovativo; progetto da quasi due milioni di euro di cui 1,3 milioni di fondi europei. Per il responsabile Digital Innovation Hub Caserta Antonio Salvati, “in questo 2023 e nel prossimo anno, la sfida della digital business transformation sarà più complessa, sia perché bisognerà far fronte alla maggiore richiesta di competenze da parte delle risorse umane, sia perché sarà necessario implementare le infrastrutture tecnologiche per ottenere il massimo dalle soluzione digitali. Più complessa ma non meno necessaria perché la digital shift, la svolta digitale, tanto aspettata, e forse, anche un po’ temuta, è ormai una realtà”. Ecco quindi il progetto TrackInf – importo di 657mila euro di cui 376mila di fondi europei – sviluppato da Gesan: si tratta di una soluzione software per la sorveglianza delle malattie infettive che consente di fornire informazioni per il monitoraggio dell’evoluzione delle malattie trasmissibili, contribuendo ad identificare i fattori di rischio e gli ambiti d’intervento.

L’azienda Mantid, invece, ha realizzato il progetto Clinical Risk identification Software Management (CriSM) – progetto da 1,5 milioni di euro di cui poco più di un milione di fondi Ue - che ha come finalità di consentire una gestione a basso rischio del blocco operatorio, grazie alla completa ed integrata tracciabilità del paziente, creando, al suo ingresso all’interno della struttura ospedaliera un suo DiGiTAL TWiN (gemello digitale). Il paziente è quindi virtualizzato all’interno della struttura ed è legato a tutto ciò con cui entra in contatto, i percorsi che segue, i farmaci che assume, le strumentazioni con cui viene trattato.

“CM 4.0”, delle aziende EOS, Maxfon e 3Em, risponde al tema della manutenzione nella fabbrica 4.0 e si propone di creare una piattaforma informatica che permetta la gestione delle informazioni legate agli utenti, ai loro ruoli, alle loro competenze, alle esperienze fatte, ai processi aziendali in modo da poter determinare e contestualizzare gli obiettivi di crescita.

Il progetto C.A.M.PO (Clinica Assistenziale Mobile POliambulatoriale) dell’azienda Beyond risponde con soluzioni innovative al progressivo depotenziamento delle attività e dei servizi sanitari «ordinari» e di gestione delle emergenze, rafforzando i processi sociosanitari attraverso l’uso di tecnologie ICT, di Internet of Things (IoT) e di Location Intelligence.

L’azienda NG Med, invece, nel corso degli anni si è dedicata allo sviluppo di soluzioni tecnologiche in tre specifici settori della Sanità pubblica e privata, e precisamente nella Medicina Trasfusionale, nella Terapia del Dolore e nella Medicina Rigenerativa.

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