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Il Parlamento Ue inserisce in odg dibattito su crisi frontiera Polonia-Bielorussia

Il Parlamento Ue inserisce in odg dibattito su crisi frontiera Polonia-Bielorussia

Oggi pomeriggio con il direttore generale Affari interni Commissione

09 novembre 2021, 12:26

Redazione ANSA

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Il Parlamento Ue inserisce in odg dibattito su crisi frontiera Polonia-Bielorussia - RIPRODUZIONE RISERVATA

BRUXELLES - La commissione Libe (Libertà civili, Giustizia e Affari interni) del Parlamento europeo ha aggiunto all'agenda odierna una discussione sugli ultimi sviluppi della situazione alle frontiere Ue con la Bielorussia (dalle 17.55 alle 18.45). Al dibattito prenderà parte il direttore generale per la Migrazione e gli Affari interni della Commissione europea, Monique Pariat. Lo rende noto la stessa Libe su Twitter.

"Non possiamo lasciare la Polonia da sola in questa situazione. L'Unione europea deve sostenere la Polonia nella protezione delle frontiere con tutta la sua forza. Chiediamo che le compagnie aeree che portano i profughi in Bielorussia siano bandite dallo spazio aereo dell'Ue". Lo scrive su Twitter il co-presidente del gruppo dei conservatori (Ecr), Raffaele Fitto.

"Il regime di Lukashenko sta dimostrando ancora una volta cinismo e ferocia: utilizzare delle persone in difficoltà per destabilizzare l'Unione europea è un atto vile e che va condannato con forza. Sosteniamo la necessità che si è levata da più parti di nuove e più intense sanzioni". Così in una nota Laura Ferrara, europarlamentare del Movimento 5 Stelle. "Questa non è la prima volta che la Bielorussia organizza attacchi ibridi contro l'Ue - si legge nel comunicato.

Come già denunciato in un'interrogazione alla Commissione europea dal Vicepresidente del Parlamento europeo Fabio Massimo Castaldo, il regime di Minsk aveva messo a repentaglio negli scorsi mesi l'attuazione di numerosi programmi di riabilitazione portati avanti da molte associazioni senza scopo di lucro che offrono ai bambini di Chernobyl un periodo di recupero in un ambiente sano in Europa".

Ma nel comunicato viene anche sottolineato: "L'Unione europea deve restare solidale e umana, non cadere nel tranello del dittatore Lukashenko ed evitare una criminalizzazione dei migranti: in tutti i confini europei, da quelli a Sud nel Mar Mediterraneo a quelli a Est, va sempre applicata la Convenzione sullo status dei rifugiati del 1951. Il diritto di asilo non può essere considerato un optional, ma è parte delle fondamenta delle nostre democrazie".

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