Come ha evidenziato il recente Salone di Changchun in Cina dove sono stati firmati contratti per 1,47 miliardi di dollari, quel vasto mercato sta dando segnali di inaspettata ripresa, soprattutto in determinate aree geografiche (per le politiche di incentivazione locale) e per determinati segmenti. Non stupisce dunque che il Gruppo Volkswagen abbia dichiarato di aspettarsi una diminuzione delle sue immatricolazioni meno preoccupante rispetto alle previsioni iniziali, con una 'decrescita ad una sola cifra' e quindi inferiore a quella media del mercato cinese complessivo che fra gennaio e giugno sono scese del 17%.Ad aiutare Volkswagen sono un efficace schieramento di nuovi suv e di modelli premium e che hanno permesso di immatricolare 1,59 milioni di veicoli in Cina nei primi sei mesi del 2020, in calo del 17% da 1,92 milioni di unità nello stesso periodo dell'anno scorso, quando il totale gennaio-dicembre arrivò a 4,23 milioni di veicoli. Maggiore Casa automobilistica straniera in Cina, Volkswagen è seguita nella classifica per numeri assoluti dalla rivale statunitense General Motors e può contare anche qui quelli che nel Paese sono classificati veicoli a nuova energia (NEV) includendo modelli completamente elettrici, ibridi plug-in e a idrogeno. Volkswagen prevede di immatricolare a fine 2020 1 milione di NEV e sta lavorando con i partner locali, come SAIC Motor, China FAW Group e Anhui Jianghuai Automobile Group, per introdurre linee di produzione basate sulla sua piattaforma elettrica MEB. A questo riguardo Volkswagen ha dichiarato che investirà 2,1 miliardi di euro assieme al partner JAC e al produttore di batterie Guoxuan, per avere entro il 2025 15 modelli elettrici basati sull'architettura MEB.