(ANSA) - ROMA, 27 MAG - Una vita a mille all'ora. Sugli
aerei, da primo ufficiale della compagnia di bandiera italiana,
e in sella ad una moto, passione che s'è trasformata in
tragedia. Un incidente a Monza nel 2007, la gamba destra
amputata, la paura di perdere tutto: lavoro e speranza. E la
forza di non mollare e guardare avanti, per sostenere
principalmente la sua famiglia. Quindi il golf, con il green
nuovo amore scoperto grazie alla moglie, che mai lo ha
abbandonato. E' la storia di Luca Gurrieri che, al suo primo
Open d'Italia disabili, al Royal Park I Roveri di Torino, si è
piazzato terzo nella classifica "stroke play pareggiata". E' una
storia difficile la sua, piena di imprevisti ma caratterizzata
da una forza interiore e mentale che s'è dimostrata decisiva.
"Non ho mai mollato e nonostante quel che mi è accaduto, mi
sento un privilegiato", racconta Gurrieri all'ANSA.
Nel 2007 l'incidente in moto, a 35 anni, durante una corsa
amatoriale, in pista. Dal sogno all'incubo. Prima l'operazione,
poi la voglia di tornare al lavoro. Con l'iniziale diffidenza di
molti presto superata. Le visite per non perdere l'idoneità e
ricominciare a volare. Le prove con i simulatori tra partenze ed
atterraggi, l'allenamento fisico per convincere non solo la
compagnia aerea ma anche se stesso, di potercela fare. Quindi il
ritorno sugli aerei con tanto di protesi, ma senza ulteriori
limitazioni (almeno lavorative), nel 2008, lasciando
esterrefatti soprattutto chi non credeva avesse potuto tornare a
lavorare. Pilota di linea a lungo raggio, il golf gli ha
permesso di tornare a girare non solo su un velivolo, ma
all'aria aperta. La prima sacca regalatagli dalla moglie, i
primi colpi e ora il sogno, realizzato, di giocare l'Open
d'Italia disabili. "Questo è uno sport oltre le barriere -
racconta - dove puoi competere con tutti, nonostante
l'invalidità. Devo molto alla mia famiglia, che mai mi ha fatto
pesare nulla. Mia moglie e mio figlio sono l'esempio dell'amore
vero. La vita è fatta d'inconvenienti e mai bisognerebbe
abbattersi perché gli imprevisti, purtroppo, accadono. Bisogna
andare avanti e ad insegnarmelo, ancora una volta, sono stati
anche i tanti atleti che ho trovato sul green, molti dei quali
con delle storie più difficili delle mie. Sarà strano, ma quando
vedi tutto questo ti senti addirittura un privilegiato". Questa
la tenacia di Gurrieri, più forte di ogni difficoltà. (ANSA).